"The elephant in the room" e' una metafora che si riferisce ad un problema o situazione ovvi ma di cui nessuno vuole parlare, che tutti riconoscono ma che tutti fanno finta di non vedere, quando invece e' li' bello grosso e cospicuo, proprio come un elefante in salotto.
L'elefante nel mio salotto puo' essere riassunto con questa frase: e' da circa 4 mesi che non parlo con i miei genitori.
Per scelta, la mia.
Niente skype, niente email, niente posta, niente segnali di fumo, niente telefono. A parte un paio di messaggi email/skype da parte di mio padre cui ho risposto, niente. Zip. Nada. Zilch. Not. One. Word.
Ho anche finalmente completamente tagliato i contatti con mia sorella, quella che ha sposato il fratello di mio marito e vive alle Hawaii: amputare relazioni incancrenite e' una necessita' che spesso evitiamo per un senso idealizzato di "famiglia", per paura di essere stigmatizzati, etichettati come "pecore nere". In questo caso, almeno per me, e' stato liberatorio oltre che necessario.
Ma iniziamo dal principio: e' una storia un po' lunghetta vi avviso, se volete leggerla, mettetevi comodi, altrimenti cambiate pagina e tornate al prossimo post, che sara' piu' conciso. Munitevi di un caffettone all'americana o un bel tazzone di te', magari una scodella di popcorn se l'orario si addice, e appoggiate il didietro su una bella poltrona comoda...
Devo elencare alcune premesse importanti, per inquadrare lo scenario (alcuni di voi ne hanno già sentito parlare diverse volte... scusatemi!)
- Mio suocero, che e' ovviamente suocero anche di mia sorella, avendo lavorato per American Airlines, ha disponibili ogni anno, parte del "pacchetto pensione", 12 biglietti andata e ritorno che puo' far usare a "chiunque" (purche' faccia parte di una lista approvata). Avendo 4 figli, ogni figlio in teoria puo' usare 3 biglietti roundtrip all'anno per andare dove vuole, o comunque dove arriva American.
- Quando avevamo deciso di venire in vacanza in Italia nell'estate del 2007, avevamo chiesto a mio suocero se potevamo usare tali biglietti (avremmo cercato di fare scambio con uno dei fratelli/sorelle per i 2 extra che ci sarebbero serviti, visto che allora eravamo in 5), ma lui ci aveva detto che sarebbe stato meglio trovare delle tariffe superscontate in internet, visto che comunque il costo dei biglietti e' si' gratis per noi che li usiamo, ma e' per lui piuttosto alto. E cosi' abbiamo fatto, siamo tornati in Italia comprandoci il biglietto.
- Nel 2010 mia sorella, con marito e figlio, ha usato invece i biglietti "gratis" per tornare in Italia. Forse perche' erano in 3 invece di 5, o forse, come sospetto, non avranno nemmeno chiesto a mio suocero se potevano usarli (conoscendoli...).
- Tale permanenza in Italia, di 5 settimane, non e' stata piacevole per i miei e nemmeno per mia sorella, in quanto suo figlio (allora dodicenne), per dirla con mia sorella, e' uno "spirito indipendente", in pratica faceva quel che voleva (dal semplice rutto a tavola fatto apposta e quasi in faccia a mia madre, alla costante intromissione a sproposito durante le "telefonate" skype, spesso vestito solo in mutande [ok, era estate e a Milano faceva un caldo boia, ma non avevo mai conosciuto un ragazzino di 12 anni senza filtri sociali cosi'], al toccare la chitarra adorata di mio padre, le sue casse nuove, ad andarsene in giro per il quartiere da solo, con mia madre preoccupatissima visto che anche lui non parla italiano; mio padre e' notoriamente un "fastidioso", ma noi come figlie lo sappiamo da sempre, tant'e' vero che prima della nostra visita 3 anni prima, avevo spiegato bene ai miei 3 figli che eravamo ospiti dei nonni, e che, come tali, dovevano rispettare le loro regole, i loro orari, dovevano chiedere prima di toccare, mangiare, etc.... Penso siano richieste normali di genitori normali con figli normali. Insomma, alla fine delle 5 settimane, pare che mia madre abbia detto a mia sorella che se avesse voluto tornare, sarebbe stato meglio si non si portava il figlio. Una nonna italiana, per dire cosi', deve averne proprio le palle piene.
- Come conseguenza di questa vacanza da dimenticare, mia sorella ha interrotto le comunicazioni con i nostri genitori per due anni, e quando era al telefono con me e aveva cominciato a parlare male di loro, io li avevo difesi, e come conseguenza, dopo avermi chiuso la telefonata in faccia con il classico "Devo andare. CLICK.", ha interrotto le comunicazioni anche con me per quasi 2 anni.
E' risaputo che, per ovvie ragioni finanziarie, non potremo tornare in Italia in vacanza per un bel po' di tempo/anni (il costo medio di un biglietto a tariffa stracciata, con 2 o 3 soste, da Tucson o Phoenix a Milano e' di circa $1500 a testa, moltiplicato per 6 persone, solo di volo sarebbero $9000!), ed e' altrettanto risaputo che quest'estate avevo in progetto, un'idea vaga perche' aspettavo la cittadinanza e il passaporto, di tornare solo con Violet, proprio chiedendo a mio suocero i biglietti, su consiglio di mio marito. Ero un po' reticente perche' ultimamente le voci di famiglia che giravano erano che Poppi (nomignolo di mio suocero) non aveva piu' i soldi "di una volta" (come la gran tetta di una balia, da cui hanno succhiato tutti senza sosta, in diverse proporzioni, per anni...), ma avevo comunque accennato a questa possibilita' proprio ai miei. Era a parer mio la sola opzione viabile affinche' Violet potesse conoscerli.
Verso meta' aprile, "out of the blue", la sorella che non mi parlava ... ok, siccome non mi parlano entrambe, chiamiamola la sorella hawaiana, ricomincia a telefonarmi, frequentemente. Ma non per riallacciare la relazione, bensi' perche' aveva bisogno di parlare con una persona che non l'avrebbe giudicata. Dico cosi' perche' in queste telefonate era praticamente 0 la percentuale di interesse che mostrava verso quello che succedeva nella mia vita.
Ok, aveva bisogno di parlare, le sorelle esistono anche per questo, non mi lamento anzi, ammetto che l'esperienza mi ha aiutato a perfezionare la tecnica che chiamerò "mindful un-listening", dove ascolti il tono della voce senza badare alle parole, e periodicamente intercali suoni di approvazione/stupore/angoscia/felicita'... i vari "oh no!" e "oh wow!" che soddisfano l'interlocutore senza in effetti interferire con i propri pensieri.
Poi un giorno mi telefona e mi dice che deve tornare in Italia in estate, DEVE! Prima che diciate che magari aveva delle motivazioni importanti e irrimandabili per tornare in Italia, vi assicuro senza entrare nei dettagli che in una ipotetica classifica, la sua motivazione non valeva una cicca succhiata confronto alla mia, cioè di fare conoscere ai nonni che non possono/vogliono viaggiare piu' la nuova nipotina, e viceversa.
Vi assicuro che non pensavo lo avrebbe davvero fatto. Ma con l'eta' mi sto rincoglionendo, si vede.
Dopo diverse telefonate quasi ossessive dove non mi parla d'altro che di andare in Italia, comincio a sospettare che, cazzo, quella ci sarebbe andata davvero e, non dovendo aspettare il passaporto, mi avrebbe battuto sul tempo.
Che c'e di male, no?
Be', non avendo nemmeno lei soldi per il viaggio, ovviamente deve chiedere al suocero il biglietto, e vista la sua situazione finanziaria precaria.... Ecco, il mio errore e' stato quello di aver taciuto IN QUEL MOMENTO, di no aver espresso la mia opinione, e di non averle detto quello che pensavo. Invece sono stata zitta e ho continuato ad ascoltare. La ciliegina e' stata mia cognata Nancy, un'idiota per natura, che alla mia richiesta di verificare la "lista dei possibili passeggeri", si e' scatenata in una serie di sms in cui mi ha detto che suo padre non ha piu' soldi, e come oso chiedergli di usare i biglietti (non avevo ancora chiesto niente in realta') e mi chiama meschina...
Mentre quella mi chiama meschina, mia sorella, proprio nel giro di poche ore, chiama mio suocero con una "sob story" ("voleva andare a trovare i genitori" secondo Poppi... forse perche' la visita di 2 anni prima era stata cosi' fantastica!), e siccome mio suocero e' un buono, ed ha 87 anni quindi certi famigliari hanno ormai sviluppato il talento di manipolazione dell'anziano a perfezione, nel giro di pochi giorni, tipo meno di una settimana dallo scambio di messaggi isterici di mia cognata, mia sorella era a Milano. A farsi i cazzi suoi, lasciandomi con il fiele in bocca e senza possibilita' di tornare in Italia. Con Violet. Probabilmente per i prossimi 15 anni, almeno. L'importante e' che lei sia andata, pero'
Non c'e' stata una briciola di buona fede in questo suo maneggiare, lei sapeva benissimo che, facendo tutto di fretta, mi stava fregando, sapete perche'? Durante una di quelle telefonate in cui fungevo da orecchio, mi aveva detto che, quando sarebbe tornata da questo viaggio, lei e il marito ci avrebbero "dato i loro 3 biglietti, cosi' l'anno prossimo noi avremmo potuto andare tutti insieme in Italia". Siccome non solo erano anni che non chiedevamo scambio biglietti con nessuno, ma specificamente in questa situazione era un'eventualita' che non avrei nemmeno considerato (se mio suocero non aveva soldi per pagare i nostri 5 biglietti del 2007, come avrei potuto pensare che avesse i soldi per 6 persone nel 2013? Bisogna essere o cretini o completamente egoisti ed incoscienti anche solo a immaginare uno scenario del genere!)
Eccolo, lo "smoking gun", la prova che il suo comportamento non era innocente ne' inconsapevole dell'effetto che avrebbe avuto su di me, ma che invece ha agito solo ed esclusivamente nel suo interesse sapendo benissimo che me lo stava mettendo in quel posto: e cosi', per cercare di lenire i suoi sensi di colpa, mi ha fatto un'offerta che non solo non avevo richiesto, ma che non avrei mai potuto accettare. Per pacificarmi.
Ho detto sopra che forse mi sto rincoglionendo, non che mi sono rincoglionita, e il senso dell'olfatto mi funziona ancora, e questa sua "trovata" puzzava!
E ovviamente, una volta a Milano, ecco le sue belle immagini apparire su fb, lei e mia mamma in un abbraccio, lei, mia mamma, e l'altra sorella, quella che ci aveva minacciati morte, ricordate? ritratte felici e piene d'amore... e io qui, inchiappettata. E fumante. Se mi leggete da un po', sapete che se esiste una cosa che mi fa infuriare, e' l'ingiustizia. E per me, forse sbaglio, questa e' una situazione ingiusta.
Inutile dire che, per rimanere in tema di immaturita', ho inserito anche questa sorella nel mio elenco mentale delle personae non gratae, e non ho nessun interesse ad avere nessun contatto con lei: come con l'altra sorella, non mi interessa avere un rapporto con persone, famiglia o no, che vivono la vita fingendo di essere queste eroine d'altruismo, queste persone dal gran cuore, persone che offrono al mondo questa facciata stupenda di positivita' esemplare, di pace e amore... No, il re e' nudo, l'aureola ha smesso di risplendere. Non mi fregate piu'. "Fool me once, shame on you. Fool me twice, shame on me." Mi freghi una volta, devi vergognarti. Mi freghi una seconda, sono io a dovermi vergognare.
Davvero, molto meglio soli che male accompagnati.
L'amarezza che mi rimane nel cuore e' che ancora una volta, anche se le azioni sono fatte contro di me, sono i miei figli a riceverne le conseguenze. E questo si', lo trovo ingiusto.
Ma, e i miei? Che c'entrano i miei con le azioni piuttosto vili di mia sorella?
Purtroppo, quando questo stava avvenendo, ho provato a parlare con i miei e a suggerire che forse avrebbero potuto intervenire, dire qualcosa a mia sorella che avrebbero voluto magari conoscere Violet... Probabilmente le loro parole sarebbero cadute nel vuoto dell'anima ossessionata di mia sorella, ma non sarebbero cadute nel vuoto della mia di anima. Io avrei apprezzato il loro sforzo e il loro "provarci". E invece...
Mica gli chiedevo di impedire ad una loro figlia di andare a trovarli, solo di metterne in questione la tempistica, e di chiedere se questo suo viaggio avrebbe potuto interferire con il mio, e quello di Violet.
E' vero che non c'entravano direttamente, e' vero anche che mia sorella e' un'adulta e la loro opinione non avrebbe cambiato il risultato finale ma per una volta mi sarebbe piaciuto che difendessero attivamente la mia posizione, i "miei diritti", la mia famiglia, invece di nicchiare ed insabbiare, come avevano gia' fatto nel 2009 con l'altra sorella, quando (mo' la rimeno, eh?), dopo la sua visita qui di 4 giorni, meno di 3 settimane dopo la nascita di Violet, se ne era tornata a casa lamentandosi (minimo) che non mi ero comportata come una sorella, etc. Questa sua forma molto personale di ringraziamento era arrivata poi alle mie orecchie, non perche' i miei me ne avessero parlato, chiedendomi spiegazioni, cercando magari di mediare, ma grazie all'animo sempre
Ecco spiegato il perche' non ho voglia di parlare con i miei. Non ho niente da dire loro. La delusione mi ha tolto ogni interesse. Mio marito mi dice sempre "Honor your father and your mother, that's what you need to do", onorare mio padre e mia madre. Mi dice di chiamarli e chiedere come stanno, scambiare 2 chiacchiere. Ma sono veramente bloccata dall'amarezza. Quando penso a quanto e' successo quest'estate, e nell'estate 2009, mi si riempie il cuore di delusione.
La prima morale della storia e' che perbacco, il livello di immaturita' di tutta la mia famiglia, io inclusa, e' stupefacente.
La seconda morale di questa storia e' che se avete un rapporto buono e reale, basato su fiducia e comprensione con i vostri fratelli e sorelle, ritenetevi fortunati.
La terza morale della storia e' se avete anche voi un elefante in salotto, riconoscetelo, parlatene, non fate finta di niente.
Mi sento molto meglio. L'elefante se ne e' andato...
non so come commentare questo post.
RispondiEliminaDa un lato penso che tuo marito abbia ragione, i genitori non sono eterni ed e' un peccato perderli prima del tempo. Dall'altro lato pero' la situazione mi pare parecchio sgradevole e capisco che e' difficile per te.
valescrive
Valeria, hai ragione ed hai ragione. E' una situazione definibile con il termine "pickle". Avrei potuto starmene zitta ed ingollare l'ennesima pappa, ma non ci riesco. A dire il vero, sai che non mi chiamano mai, da anni. Sono io quasi sempre a doverli chiamare. Mia madre poi con la scusa che non sa nemmeno accendere il computer, non usando piu' il telefono (non so perche'), comunicava solo se mio padre si metteva in contatto con Skype. Io come madre, imparerei a comunicare coi segnali di fumo, se quello fosse l'unico modo di mantenere un contatto con i miei figli... Quindi ora, non chiamandoli piu', sono proprio spariti. A parte un email per i vari compleanni... Solitamente pensa che mandavano ai bambini un regalino pecuniario... cosi' compravo qualcosa e dicevo che era dai nonni... non quest'anno. Che ne dici? L'immaturita' deve essere un tratto di famiglia...
EliminaMoky, so praticamente nulla di te ma ti seguo da poco e visto che hai parlato pubblicamente, commento.
RispondiEliminaLa prima impressione che ho di tutta questa faccenda e' che ti fai carico di una serie di comunicazioni che andrebbero gestite da altri. Come a dire, faccio un esempio eh, se il nipote e' un cafone e si comporta male quando tu non ci sei forse sono i tuoi genitori a doversene lamentare; se hai inteso che tua sorella intende utilizzare quei biglietti, anticipando la chiamata alla cognata hai scatenato le ire su di te perche' ha pensato che li avresti richiesti a scapito di suo padre, e quando poi e' arrivata tua sorella ne ha beneficiato senza alcun problema perche' e' andata ad attingere alla fonte (e magari la cognata avra' pensato Ma guarda ste due). Insomma, in tutto quello che descrivi ho la sensazione che nella tua voglia di proteggere le persone a cui vuoi bene, alla fine, tu stessa abbia la peggio.
Per i genitori in se', la penso come Valeria. Non sono eterni. Io non ce la farei a gestire il senso di colpa. Ti abbraccio.
Lucy, hai ragione, ma nel caso di mio nipote, i miei hanno detto IN FACCIA a mia sorella che la situazione non gli andava (ecco perche' lei aveva tolto i contatti)...
EliminaE' vero poi che mia sorella ha un modo di fare molto... come posso descriverlo?... "complimentoso", ma fatto con arte! Ha un modo di fare molto "charming" che pero' dopo un po' diventa quasi untuoso, leccaculoso... quindi inutile dirlo, lei dice a mia cognata cose tipo ("You are the best sister-in-law in the world", "You are awesome"... io non riesco a dire cose che non penso, piuttosto sto zitta, e quindi ovviamente, loro due sono almeno in apparenza "BFF"...
Insomma, alla fine e' di sicuro un problema di comunicazione iniziata male e finita peggio. Il fatto che me la sono presa cosi' tanto da smettere di farmi carico delle comunicazioni con i miei e dovuto probabilmente alle diverse situazioni degli ultimi 3 anni in cui mi sono sentita un po' ... orfana.
Piu' che il senso di colpa, quando ci penso mi viene un senso di rabbia... Ho forse un po' di senso di colpa verso i miei figli, ma quello e' sempre presente, e' parte del corredo "genitoriale"...
Dire qualcosa dall'esterno su una situazione delicata, che tocca le corde più intime del proprio essere, è molto difficile.
RispondiEliminaPerciò è meglio che io porti solo la mia esperienza: leggendo il commento di ero Lucy mi sono trovata descritta in quella voglia di proteggere le persone a cui voglio bene che ha più volte portato che, alla fine, io stessa avessi la peggio, come ben scrive ero Lucy. Sto cercando di cambiare perché forse ciò è dovuto anche al credere troppo che io sia necessaria o ad un eccessivo senso di responsabilità introiettato nella mia formazione. A volte cerco di dire: "sono fatti loro, devono sbrigarsela da loro", non per vigliaccheria, ma per ridimensionamento del mio ruolo e della sua importanza.
Una cosa, però, mi sento di dire: hai un marito meraviglioso. Che evidentemente ti meriti.
So che i dolori provocati dalle questioni di famiglia sono durissimi, ti auguro di trovare la tua serenità.
Anonima, grazie. E' una quadro difficile da dipingere, troppi sono gli strati: la lontananza, il passato e le vecchie dinamiche che tornano a galla quando pensavi che fossero ormai seppellite sotto anni di cambiamenti, il fatto che ci siano due famiglie doppiamente congiunte e che quindi si viene un po' a sapere tutto (ad esempio, mia cognata manda al figlio di mia sorella un regalo di Natale penso tutti gli anni, 4 anni fa ad esempio gli ha mandato la Wii, l'ho saputo perche' mia sorella me l'ha detto... Niente ai miei figli. Cosa avresti pensato o detto? Vabbe', ce lo siamo comprati noi...), le ingiustizie passate e presenti..
EliminaMio marito e' la parte piu' razionale, forse anche troppo, della nostra coppia. Ci sono giorni che lo prenderei a scarpate, ed altri in cui sono convinta che non sopravviverei senza. Penso sia normale per tutte le coppie....
Grazie delle belle parole anche a te....
Carissima, che tristezza questi genitori che ti abbandonano! Purtroppo come forse sai anche io non parlo con mia madre da tre mesi, spero che stia bene e che le vada tutto bene, ma non posso distruggere la mia vita per lei, si e' comportata troppo male con me, e quindi ben venga il silenzio. All'inizio soffrivo come un cane, ma adesso sto ritrovando la serenita'. Non posso fare nulla per cambiarla, non e' colpa mia, e quindi, chi ha giudizio lo adoperi. Io spero di ritrovare la comunicazione, e cosi' spero di te, ma soprattutto non ti abbattere e goditi la tua bella e meritatissima vita! Un abbraccio e buon Thanksgiving Letizia
RispondiEliminaCiao Letizia. Le tue parole sono di gran conforto, anche perche' so di non essere sola. Situazioni come la mia, e la tua, esistono, ed e' importante condividere le proprie esperienze.
EliminaRicambio l'abbraccio e ci vediamo presto?!??
Quanta amarezza! Capisco bene come ti senti.
RispondiEliminaPerò non posso far a meno di pensarla come Valeria a proposito dei rapporti con i genitori. Non sono eterni e poi DOPO ce ne pentiremo di certi comportamenti irrimediabili.
Aggiungo una cosa che probabilmente ti farà arrabbiare: cerca di essere migliore delle tue sorelle, alla fine sarà una scelta premiante, per te che ti sentirai meglio con te stessa e con gli altri che noteranno la differenza.
Un abbraccione!
---Alex
Alex, mi sembra di sentire parlare mio marito, solo in italiano!! Me lo dice sempre anche lui. Ma al momento non ci riesco, ma dovrei provare... Anche se mi viene in mente, in questo momento, la frase che Yoda disse a Luke Skywalker "Do or do not. There is no try"... [nerdy enough for you, young padawan??! ;) ]
EliminaContinuo ad aspettare l'ispirazione, che spero arrivera'.. perche' in effetti l'orologio continua a tic-toccare...)
Mi pare che in tutte le famiglie ci siano mandrie di elefanti che scorazzano liberi in salotto ... E ci calpestano, ci ammaccano e a un certo punto ce ne rendiamo conto ... È naturale chiedersi il perché di certi comportamenti, secondo me i tuoi sono semplicemente stanchi e vorrebbero mantenere un apparente quieto vivere senza scontentare nessuno ... La famiglia non ce la scegliamo e purtroppo succedono cose così ...
RispondiEliminaCC!! Le mandrie di elefanti che scorazzano!! L'immagine e' chiarissima! E verissima!!
EliminaAnche tu hai ragione, i miei sono probabilmente stanche e non se la sono sentita di dire niente a mia sorella, dopo due anni che non si parlavano...
Mi chiedo come mi comporterei io se una situazione simile si verificasse...
Mi spiace molto questa spirale di brutti episodi e di delusioni.
RispondiEliminaPerchè suppongo che sia questa la cosa più grande, la DELUSIONE dei comportamenti dei famigliari, quelli che in teoria dovrebbero farci sentire al sicuro.
Non posso che concordare con Valeria sul fatto che i genitori non sono eterni...ma anche io farei molta fatica a mandare giù il non sentirmi protetta nell'ingiustizia.
Sulle sorelle non mi esprimo, tranne per il fatto che tutto ciò che ti rende infelice è sbagliato. Profondamente sbagliato.
Ti abbraccio.
Zion, e' proprio una grande delusione.
EliminaSulle mie sorelle ho sprecato fin troppe parole, e non ho piu' nessun interesse a riallacciare nessun contatto. Ci si rivedra' un domani spero lontano quando dovremo, e quando i miei non ci saranno piu', oltre ad essere orfana saro' figlia unica.
purtroppo la vita è una gran fatica.
RispondiEliminati sono vicina e immagino come tu ti possa sentire.
però so che hai la forza ti andare avanti, devi essere orgogliosa di te e della tua bellissima famiglia.
mia sorella per me è una base imprescindibile, mi è sempre vicina, quindi so quanto tu possa essere triste...
un abbraccio molto affettuoso. noi ti vogliamo bene!!!!!
chiara
Chiara, quante persone conosce che hanno un rapporto fondamentale con fratelli/sorelle.
EliminaMa non e' una strada a senso unico, bisogna essere in due a volerlo.
Tu e tua sorella siete fortunate , e anche io perche' vi conosco!!
Ricambio l'abbraccio!!
Mi permetto di puntualizzare una cosa: se non c'è un rapporto, non esiste un DOPO di cui pentirsi.
RispondiEliminasi, potranno mancarti i ricordi di quella persona, potrà mancarti la persona che TU pensavi che fosse..ma non la persona REALE, fatta di tanti difetti, di tante mancanze, di tanta superficialità con cui ti sei confrontata negli anni.
di mio padre mi manca soltanto il suo ricordo, dato che nel presente lui PER ME non c'è mai stato.
questo è il mio elefante in salotto...fai conto che vivo pure in mansarda... :-)
Akually
Akually, anche tu hai ragionissima. In effetti, con la sorella in Italia non e' mai esistito un rapporto vero, pensavo ci fossimo riavvicinate in occasione della mia ultima visita in Italia 5 anni fa, ma e' evidente da quello che ha detto su di me che non capisce una mazza e non ha mai capito una mazza. Peccato.
EliminaPer quello che riguarda mia sorella maggiore, quella "hawaiana", esisteva un rapporto me negli ultimi 8/9 anni e' degradato fino al punto in cui mi chiamava e non aveva niente da dire... mi raccontava "la lista della spesa"...
Con i miei e' stata una relazione burrascosa, ero "ribelle" da adolescente (per quanto potevo esserlo), ho scelto di andare a lavorare dopo il liceo perché non volevo dipendere da loro... sono andata a vivere col mio ragazzo quando avevo 20 anni, proprio per andarmene di casa... insomma ora che ci penso, qui ci sono piu' strati di una cipolla!!
:)
Condivido con te l'amarezza che danno le ingiustizie in famiglia e capisco la tua reazione nei confronti di tua sorella, ma do ragione a tuo marito per quanto riguarda i tuoi genitori, per esperienza credo che siano portati a proteggere il figlio che credono più debole, in te vedono una donna che ha una bella famiglia e che magari sa rinunciare ad un viaggio in Italia con serenità....non tagliare i ponti con loro, quante cose farei e gli direi adesso se avessi ancora qui con me i miei genitori!!
RispondiEliminaSuysan, hai ragione ma ... questi figli piu' "deboli", le ruote cigolanti che vengono sempre oliate, hanno ormai munto la situazione fino a renderla secca ed arida!
EliminaHanno smesso di esserlo, secondo me, ora ci fanno, e sono pure professioniste!!
Io spero di addolcirmi prima o poi. Per ora sono sempre amara e amareggiata...
:-(
RispondiElimina[ma ricordo male, o i tuoi genitori leggono il tuo blog? leggevano?]
non so... anche io non ho un bel rapporto con la mia famiglia.. capisco la tua amarezza e la tua incazzatura.... ma tornare invece l'estate prossima, sempre solo tu con violet? :-(
Mio padre legge/va il blog (mia mamma non sa nemmeno dov'e' il bottone per accendere il computer, e non le interessa impararlo). Se legge, magari riesce a capire perche' mi sono arrabbiata.
EliminaL'estate prossima, come ho scritto nel post di oggi, se riusciamo a risparmiare dei soldi, non me la sento di usarli per tornare in Italia da sola con Violet: la tradizione vuole che i genitori o in nonni (ha!) organizzino una vacanza post-high-school graduation, quindi speriamo di fare una vacanza tutti insieme... :( Quest'estate era un po' l'ultima possibilita'...
Quanto alle tue sorelle (ma in generale lo penso riguardo ai vari parenti), io penso che non basti un legame di sangue per amarli o comunque per dover per forza intrattenere rapporti con loro: se sei mio fratello/sorella, ma sei uno stronzo/a (non le tue sorelle, parlo in generale) non vedo perche' devo voler aver a che fare con te o per quale motivo dovrei doverti amare incondizionatamente.
RispondiEliminaQuanto ai tui genitori, magari non hanno messo bocca perche' non volevano dispiacersi con nessuna di voi? Al di la' della mia ipotesi, forse al posto tuo li chiamerei e cercherei di non pensare ad altro, perche', come hanno ti hanno gia' scritto in altri commenti, non sono eterni.
Mel, e' vero. Ho scritto diversi post sul fatto che il sangue e' acqua. Che essere sorelle o fratelli si vede dai comportamenti, non dall'anagrafe....
EliminaHai ragione, e mio padre me l'aveva anche scritto in un messaggio in risposta ad un mio sfogo scritto mentre mia sorella stava viaggiando: "Ma noi cosa possiamo fare?"
Pero' questo, combinato a quello che avevano fatto (niente!) quando mia sorella l'altra aveva detto "peste e corna" su di me, e' stato un po' il colpo di grazia.
Comunque, a pensarci bene, i genitori non sono eterni, ed e' vero, ma nemmeno i figli, ne' i nipoti. Ci sarebbe da sviluppare anche questo discorso. Sono confusa!!
Condivido l'affermazione di Akually: se non esiste un rapporto, non esiste un dopo e, di conseguenza, nemmeno il senso di colpa. Il senso di colpa è un retaggio cattolico e becero che non dovrebbe guidare i nostri comportamenti. Che significa che non sono eterni?
RispondiEliminaContinuo a non capire il motivo per cui non vengono loro da te. Sì, il motivo è l'assicurazione medica, come mi disse tuo padre al telefono ma, almeno per come sono io, mi sembra un motivo non sufficientemente forte.
In ogni caso penso anche che i rapporti familiari vissuti a distanza siano difficili da mantenere e che, pian piano, si sfilaccino. E' per questo che certi egoismi affiorano.
@titti: non parlo di senso di colpa. Tra l'altro non sono nemmeno cattolica e dal paese cattolico che e' l'italia me ne sono andata 10 anni fa. Parlo semplicemente del dispiacere per aver perso prima del tempo due persone che, vuoi o non vuoi, fanno parte della tua vita e che, ti piaccia o no, ami. Eliminare un padre e una madre dalla propria esistenza non e' come eliminare il vicino stronzo - excuse my French. Non puo' non esistere un rapporto con i propri genitori, e' una contraddizione in termini, fosse anche cattivo, un rapporto c'e' e non basta chiudere la porta per stare bene. Sono persone che ci appartengono e cancellarle dalla nostra quotidianita' non vuol dire cancellarli dalla testa ne' tantomeno dal cuore. Il rapporto genitori-figli non si liquida facendo spallucce e arrivederci. L'elegante nella stanza cresce e forse tra 30 anni crescera' anche il rimpianto di non aver saputo trovare un compromesso. Che non vuol dire dimenticare.
RispondiEliminavaleriascrive
volevo dire, l'elefante, non l'elegante.
RispondiEliminaValeria, capisco quello che intendi. Credo, comunque, che la lontananza, specie se di lunga durata come tra Moky e i suoi genitori, riduca o affievolisca certe emozioni indebolendo i rapporti e favorendo egoismi.
RispondiEliminaPersonalmente non amo la diplomazia nei rapporti affettivi e, tanto meno, il compromesso.
Sono una passionale e amo i rapporti veri, senza filtri. Senza "apparecchiature". Ma proprio perchè mi riuscirebbe difficile comportarmi diversamente.
Ti ringrazio per avermi scritto. :-)
Titti e Valeria: grazie ancora. Le vostre parole, quelle di tutti, mi aiutano un casino!! Un abbraccio, ora vado a fare la mamma... ciao!!
RispondiEliminaCara Moki, dalla fine dell'estate non leggevo i tuoi blog (s ?) che da anni mi divertivano come quando leggevo Montanelli, Bocca e Oriana Fallaci. La situazione creatasi fra te e le tue sorelle, e qui' non voglio dare giudizi, ha di fatto escluso me e mamma dai tuoi contatti. Tu sai che ti adoriamo e sai che come genitori amiamo anche le tue sorelle. Ogni persona ha una propria unicita', buona o cattiva che sia. I genitori in genere aiutano maggiormente i figli in difficolta' materiali o psichiche. Tu, della nostra famiglia sei sempre stata considerata un genio, cosa che per te è termine negativo. Ho letto in un tuo vecchio blog che noi vantavamo coi parenti la figlia laureata e l'altra ballerina. Loro hanno raggiunto il loro risultato a prezzo di enormi sforzi e sacrifici. Tu hai preso la maturita' classica studiando 2 ore al giorno sdraiata sulla moquette ascoltando contemporaneamente i Beatles. Mi spiace dire cio' che scrivero' ora, mi spiace perchè se lo leggono le altre due tue sorelle rischio di aprire un'altro fronte di guerra. Non penso esistano molti genitori che parlassero con immenso orgoglio della loro Moki come abbiamo sempre fatto noi. Sei sempre stata la Home page della nostra famiglia. Peccato che non te ne sei mai accorta. Noi non siamo venuti a trovarti, oltre che per l'assicurazione che non assicura patologie pregresse, anche perchè stanno aumentando i problemini dovuti alla gioventu'. Se non veniamo noi puoi sempre venire tu, pur nel triste momento economico Italiano se vieni come prospettavi con _Violet, meta' viaggio te lo offriamo noi. Mamma la conosci, non è loquace come me, ma ti vuole un bene dell'anima...come tutte le mamme.-
RispondiEliminaCi piacerebbe vedere i tuoi figli su Skype, e ovviamente anche te e Jim .Ti abbraccio fortissimo...e anche mamma. papi.
p.s. magnifici i vari commenti..cacchio..pero' sempre..a un certo punto.. ("..quando mancheranno.." Indovina dove ho la mamno adesso
Caro papa', non avevo nemmeno visto che avevi lasciato un commento, grazie a Letizia che me lo ha menzionato.
RispondiEliminaAnzitutto vi ringrazio per l'offerta, ma la prossima estate speriamo di andare tutti in vacanza insieme, visto che Chris si "gradua" dalla high school, Emily dalla middle school,e Vivian dalla scuola elementare, e non sarebbe giusto utilizzare solo per me e Violet i soldi che speriamo di riuscire a mettere via per una vacanza insieme. Come ho gia scritto nel post e nei commenti (credo) quest'estate passata sarebbe stata l'ultima opportunita', perche' a partire da agosto 2013 e fino al 2023 avremo 1 o 2 figli contemporaneamente all'universita', i cui costi sono molto piu' alti di quelle italiane, e dovremo stare attenti alle spese, quindi non posso trarne vantaggio. Grazie comunque.
Hai ragione, si aiutano i figli piu' "in difficolta'', pero' e' necessario riconoscere quando agiscono in malafede o comunque contro gli altri, siano essi sorelle/fratelli, parenti, amici o estranei. Perche' poi si rischia di accettare come normalita' il "marciarci" di queste persone, che magari poi non sono poi cosi' in difficolta' perenne come ci fanno credere, o come ci siamo assuefatti a pensarli. Sempre senza soldi, ma con I-phone, I-pad etc... Davvero? O quelli "deboli" che vivono pensando di essere "il dono di Dio al mondo" e che il mondo deve trattarli come se fossero sempre in sfilata sul tappeto rosso... E dai! Si dice, se mi ricordo bene, che uno ci e' o ci fa'... io ho dei seri dubbi che le mie sorelle "ci siano'. Dovrebbe esistere un filtro per discernere la "bullshit", come si dice qui, le robe senza senso....
Poi comunque il fatto che io non chiamo lamentandomi che mi sono rimasti 50 centesimi sul conto corrente, o che sono sola perche' mio marito e' in viaggio, non vuol mica dire che non vivo una vita piena di problemi! Mi ripeto, lo so, ma dobbiamo distinguere bene chi ci marcia nella propria presunta "debolezza" da chi veramente fa' fatica .... e magari sceglie di risolversi i problemi da solo, da adulto. Mica e' perche' questa persona e' intrinsecamente nata piu' "forte". Si tratta di scegliere di crescere. E quando si continua ad essere "enablers", cioe' a consentire ai figli, ad esempio, di vivere da deboli, quando si continua ad accettare di essere sfruttati in un modo o nell'altro (con piacere ed amore, per l'amor di dio, che parliamo di figli...), non si consente a queste persone/figli di crescere, di lasciare il nido e volare da soli.
Tutto qui. Lo so che voi siete fieri di me (in effetti, sono ancora discretamente sana di mente con 4 figli, e non e' cosa da poco!) ma ogni volta che si sviluppano dinamiche antagonistiche o dove si sente odore di malafede, e che coinvolgono le altre vostre figlie, ecco magari una volta sarebbe bello per me non essere vittima della solita' omerta' famigliare, per coprire le magagne, anzi la "bullshit" altrui.
Spero che in futuro situazioni come queste piu' "recenti" di cui mi lamento potranno essere affrontate diversamente. Magari discutendone?
Ricambio l'abbraccio e ci sentiamo presto.
Mi dispiace per questa situazione, non te la meriti e sicuramente la lontananza rende tutto più difficile. non ho consigli o ricette per risolverla, però volevo dirti che incrocio le dita per te, affinchè tu possa risolverla presto.
RispondiEliminaun abbraccio
Grazie Silvia! Il problema e' che proprio non riesco a fare "la grande". Forse, anzi sicuramente, e' perche' non lo sono...
EliminaCiao Moky,
RispondiEliminaseguo il tuo blog da qualche mese, da quando cioè mia sorella si è trasferita lì in America.
Mi piace leggerti e ti trovo una donna determinata, razionale, molto umile e questo post lo dimostra.
Non ti conosco e non ho nessun titolo per darti consigli perchè, si sa, da fuori sembra sempre tutto più facile.
L'unica cosa che mi è venuta in mente è una frase che la mia mamma, mamma di ben 6 figli, ci dice da sempre: CHI HA PIù CERVELLO, LO USI!
Non è sempre facile, lo so, l'amarezza e il dispiacere ti fanno scappare la voglia di essere tollerante, ma nella vita avremo sempre bisogno gli uni degli altri.
Mio fratello sono 2 anni che non mi vuole vedere nè parlare. Io per un po' gli sono stata dietro, poi basta. Lui sa che io ci sarò sempre e che se dovesse aver bisogno gli basterà una telefonata, senza ripicche e senza rancori.
ma io non ho capito, se Poppi ha a disposizione questi biglietti gratis, perché questi RAPPRESENTANO UN COSTO? voglio dire, io avevo capito che erano un bonus pensione e che erano gratis, quindi chiederglieli in un momento di poche finanze non è un ''furto''...no?
RispondiEliminaposso avere una risposta? grazie :)
EliminaScusa Emy... mi arrivano i commenti via email, insieme a millemila altre email, e spesso si perdono nel dimenticatoio...
RispondiEliminaI biglietti di mio suocero sono gratis, per noi che li usiamo: American Airlines li computa come "income", anche se l'impiegato in questo caso, e' in pensione, e deve pagare una "service charge", che costa solitamente quanto un biglietto scontato (quelli che si trovano solitamente su internet). Quindi immagino che il service charge per un volo andata e ritorno, in alta stagione, Hawaii-Milano sia stato facilmente sopra i $1500 . Non mi sarei mai permessa di andare a chiedergli un altro biglietto, dopo la salassata di mia sorella...
ah ecco, tutto chiaro adesso! hai fatto benissimo :***
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