A pensarci, mi viene quasi da piangere: a settembre 2013, cioe' tra poco piu' di 2 anni, Chris andra' all'universita'. WOW. Mi sembra ieri che lo spingevo sul passeggino, lo prendevo al volo dallo scivolo, lo accompaganvo alla fermata dello schoolbus per il primo giorno di Kindergarten... e tra poco fara' i primi tentativi di volare da solo.
Ma le lacrime non vengono perche' penso al tempo che passa e il mio fagiolino #1 che cresce... no, le lacrime scendono al pensiero delle uscite monetarie che ci si prospettano. Dopo aver contemplato ed esplorato diverse carriere nel mondo dei videogiochi, con l'aiuto apprezzatissimo di Aelys e marito, ora sembrerebbe inclinato piu' verso una carriera nel mondo televisivo (produzione o giornalismo), grazie al corso TV Production che fa dallo scorso anno e soprattutto grazie ad una recente visita fatta con la classe a diversi studi televisivi di Tucson e allo studio televisivo della UofA, University of Arizona, e campus adiacente. E' tornato a casa gasatissimo, avendo scoperto che UofA offre un programma di laurea chiamato Media Arts cosi' descritto "The major in Media Arts for the Master of Arts degree integrates history, theory and criticism in film and television. The program prepares students for various positions in the media industries, media advocacy, or further study in doctoral programs, law, education, or business. The degree involves one video production course. etc..."
La ciliegina per Chris e' stata sicuramente la visita al campus, che e' davvero molto bello (lo abbiamo visitato anche noi brevemente un paio d'anni fa), e che il nostro sophomore ha cosi' descritto "It has a beautiful landscape and hot chicks"... a quindici anni e mezzo, essere circondato da ragazze piu' grandi in canotta, calzoncini e flip-flops (tutto l'anno praticamente) deve essere la situazione piu' vicina al paradiso che ci si puo' immaginare!
Tra l'altro, le sue ultime pagelle sono state molto buone ( non ottime, c'e' sempre spazio per migliorare, lo dico sempre), cosa che sicuramente lo metterebbe in una buona posizione nel momento in cui fara' la richiesta di un corso. Parrebbe che finalmente tutte le ore di lectures nostre che si e' dovuto succhiare negli ultimi... diciamo negli ultimi 5 anni abbiano raggiunto un suolo fecondo. Hurray.
Tornando alle nostre lacrime e al discorso economico, abbiamo iniziato a fare 4 conti e subito siamo entrati in fase iperventilatoria: solo la "tuition", quindi la spesa per frequentare l'universita', e' di circa 8mila dollari all'anno, che dall'anno prossimo aumentera' di circa 2mila dollari. Cioe 40mila dollari per un bachelor degree di 4 anni. Niente, non e' niente lo so, paragonato ad altre universita' in giro per gli US, ma non e' tutto, bisogna aggiungere la spesa dei libri, approssimativamente un altro 1000 dollari all'anno e, last but not least, il costo per room and board, il vitto e l'alloggio, perche' Sierra Vista-Tucson sono a circa 150 km di distanza, non esattamente un tragitto percorribile avanti e indietro tutti i giorni. Anche se andasse in una dorm room, il costo si avvicinerebbe ai 7mila$ all'anno, forse anche di piu'.
Non dimentichiamoci poi che appena finira' l'universita', iniziera' Emily e dopo 2 anni arrivera'' Vivian... poi prima di Violet faremo in tempo a tirare qualche respiro.
Chi mi invidia, alzi la mano!!
Nonostante abbiamo cercato di investire qualche soldino per coprire le spese universitarie dei pargoli, purtroppo sappiamo gia' che non saranno abbastanza, probabilmente dovremo vendere almeno parte del terreno in New Mexico che avevamo comprato qualche anno fa, ma anche cosi', probabilmente non sara' sufficiente. Certo, lui potra' far richiesta per uno student loan, lo fanno tutti, e il programma "work-study" e' sempre disponibile (lavorare all'universita' per aiutare a pagare la tuition), pero' la vita che ci aspetta per i prossimi 14 anni puo' essere descritta solo con la parola "sacrificio". Sacrificio nostro, visto che da genitori credo sia nostro dovere fare del nostro meglio per offrire ai nostri figli gli strumenti necessari, una volta diventati adulti, per condurre una vita felice, piena di soddisfazioni, successi, e soprattutto l'indipendenza economica. L'ideale sarebbe che riuscissero a "star meglio" di noi.
Il sacrificio, pur se inconsapevole, dovra' poi essere fatto da tutti gli altri membri della famiglia: significhera' che probabilmente non riusciremo ad andare in vacanza tutti gli anni, che continueremo ad usare il pulmino finche' morra' definitivamente e visiteremo spesso i negozi di seconda mano...
Sicuramente grazie a questi pensieri che stiamo ruminando da settimane, qualche giorno fa prima di ripartire in TDY (Temporary Duty) per Yuma, J mi dice "If we were smart, we would skip our vacation and put the money away into the kids' college funds"... cioe' invece di andare in vacanza (2 settimanine piccole, mica 2 mesi!), se fossimo furbi metteremmo via i soldi per finanziare l'universita' dei pargoli. Say WHAT??!!??
La prima obiezione che mi salta in mente a questa idea e' che sono italiana, perbacco, e almeno una volta all'anno mi e' necessario, per il mantenimeneto di un minimo di sanita' mentale, andarmene ufficialmente in vacanza!
La seconda obiezione invece scaturisce da una riflessione che fece mia madre quando nacque Chris, quasi 16 anni fa: le sue parole, che allora mi fecero sorridere perche' non le capivo, ora invece suonano da ammonizione e assumono un sapore abbastanza amaro anche nella mia bocca, soprattutto perche' nate da una loro esperienza, una delusione enorme la cui profondita' capisco solo ora che mi trovo ad affrontare una situazione simile alla loro di piu' di 30 anni fa.
Questa la raccomandazione di mia mamma: "Moky, ricordati: non farlo studiare tuo figlio, perche' voi spendete un sacco di soldi, fate tanti sacrifici e poi lui si innamora di una che vive ai Caraibi, molla tutto e va a vivere su un'isola a vendere noci di cocco!"
Gli eventi che hanno causato questo cinismo li riassumo brevemente, per dare un contesto alle nostre paranoie: i miei genitori entrambi vengono da famiglie povere, nati a Milano da figli di emigranti del nord e del sud che si sono sempre spaccati la schiena lavorando 2 o 3 lavori, sono cresciuti mangiando polenta a colazione, pranzo e cena, e dopo la terza "commerciale", nonostante avessero magari sogni diversi, sono entrambi andati a lavorare; hanno sempre, tuttavia, valutato altamente l'educazione, intesa all'americana cioe' l'istruzione, e cosi' hanno fatto sacrifici enormi per poter permettere a mia sorella maggiore di laurearsi in medicina e coronare il suo sogno (almeno cosi' lo pensavamo tutti) di diventare pediatra, la prima e l'unica nella nostra famiglia, e nelle famiglie di provenienza dai miei, a raggiungere una laurea, ma non solo, una laurea "prestigiosa" come quella in medicina, e con ottimi voti e ottime prospettive, lavoro in ospedale, studio privato... insomma i miei genitori oltre ad essere orgogliosi a livelli da ballo in strada per la felicita', penso fossero sicuri che almeno una delle figlie era "sistemata", visto che io, sempre un po' ribelle e assetata di indipendenza, avevo scelto invece di non continuare a studiare dopo il liceo, e mi ero buttata nel mondo del lavoro senza nessuna esperienza, facendo lavori di tutti i tipi, alcuni che ricordo con estremo piacere (soprattutto per le conoscenze che ho fatto, e che porto ancora nel cuore) altri di cui, non dico che mi vergogno, ma diciamo che non menzionerei mai in un cv!
Invece, destino beffardo, al nostro matrimonio italiano (da distinguere da quello californiano, fatto di fronte al giudice di pace e a 5 tra amici e parenti), mia sorella si infatua del fratello di J e decide, dopo un paio di mesi, di mollare tutto, lavoro casa, tutto, e partire per le Hawaii, dove l'anno seguente si e' sposata con mio cognato, anzi doppio cognato. Ovviamente non ha piu' fatto la pediatra.
Una bella storia d'amore, se vogliamo, e io l'ho sempre e solo vista sotto questo punto di vista per tutti questi anni, quasi 17, durante i quali ho "difeso" la scelta di mia sorella, da vera romantica che sono, sicuramente anche perche' io stessa avevo fatto una scelta simile (senza pero' causare le stesse conseguenze..)
"Era infelice nella situazione in cui si trovava, e' innamorata e felice adesso..." tutte le volte che i miei mi telefonavano (non c'era skype allora, e forse nemmeno l'email... si' sono cosi' vecchia!!), era un continuo domandarmi il perche', e cosa sta facendo, ma tornera' in Italia, e la carriera, e l'ospedale, ma e' impazzita... cosa che, devo essere sincera, mi scocciava non poco, soprattutto quando, in attesa di Chris, primo figlio nostro e primo nipote dei miei, spesso invece di parlare di come stavo io, volevano solo parlare di mia sorella.
"Esagerati!", pensavo, mio padre aveva somatizzato la delusione e aveva iniziato a soffrire di labirintite, mia madre era incazzatissima, e io non capivo, non capivo come mai non riuscivano a vedere la bellezza di questa storia d'amore, di come Cupido avesse creato questo finale straordinario. Li reputavo cinici ed interessati solo al denaro.
Ma ero io l'ignorante, davvero, che non capiva lo shock totale di due genitori che per 10 anni avevano sacrificato tanto, non dico tutto ma quasi, per offrire alla figlia il sogno che aveva sin da ragazzina. Non capivo la sensazione di smarrimento che nasce dal pensiero non solo di aver buttato via un ammontare incredibile di denaro, ma anche di aver negato tanto a se stessi e al resto della famiglia (vacanze al mare, un divano nuovo, uno stereo da sostituire a quello del 1958, i jeans di Armani che avevano tutte le ragazze "in", certo non io... per non parlare degli oggetti Naj-Oleari che mi sarebbe tanto piaciuto possedere... ) per dare un futuro incredibile ad una figlia, che invece, per motivi sicuramente da sogno o da finale hollywoodiano, in pratica se ne e' sbattuta di tutti, e soprattutto dei loro sacrifici.
J mi dice sempre "An education is forever". Non ne sono sicura, perche' se non la usi, o se la parcheggi e la fai andare in scadenza, e' un po' come se uno comprasse un diamante da 5 carati per grattarsi un brufolo sulla chiappa. Ma allora facevi prima, e ti costava meno, a comprarti un grattino di legno al mercato!
Una delle tante conseguenze di avere un figlio e' che vieni automaticamente spinto "dall'altra parte del muro", e ti ritrovi a riguardare e ri-giudicare situazioni e persone sotto una luce nuova. E' come se all'improvviso, dopo anni a guardare un mondo in modo offuscato, un giorno ti metti un paio d'occhiali e vedi tutto chiaramente.
Ad un passo dall'inizio dello stesso sentiero di fronte a cui si trovarono i miei genitori tanti anni fa, mi trovo a ripensare alla loro esperienza e alle loro parole e a sperare di avere dei figli piu' responsabili e maturi di come lo siamo state noi come figlie.
Giuro che se Chris va a vendere noci di cocco su un'isola dopo aver speso quasi 100mila dollari per farlo studiare, gliene spacco una sulla testa!!
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RispondiEliminaCiao ciao
Alessandra
ops... dopo aver letto questo post mi sento "un tantino" in colpa :-/
RispondiEliminafaccio parte di quelli laureati studiando fuori sede (prima laureata in famiglia) che poi ha parcheggiato la laurea per andare a vivere con il marito in california.. a fare la bella vita :-/
mmmh che dire non l'avevo mai vista da questo punto di vista...certo che per studiare negli states ci vuole uno sconvolgente quantitativo di denaro!
RispondiEliminaAccidenti..non sapevo che fosse così' costoso far studiare i propri figli in America, ma almeno una volta laureati hanno una buona prospettiva lavorativa ???
RispondiEliminaA me fa molta impressione quando mi ritrovo a dire a mio figlio delle frasi che mi sentivo dire dai miei, però è proprio vero, quando si sta dall'altra parte del muro la prospettiva delle cose cambia
Cara Moki, grazie per tutto quello che hai scritto riguardo ai sacrifici dei genitori. Tutti i genitori li fanno per i proprii figli, ma in percentuale differente gli uni dagli altri. Tu sei testimone del fatto che tuo padre lavorava 18 ore al giorno e faceva 220 Km. al giorno per farvi studiare. La soddisfazione di tua mamma e mia era quella di vedervi coronare il successo a scuola con la Laurea. Ho sentito da varie sorgenti" Ma quello che hanno studiato servira' a loro per aprire la mente...eccc. eccc.. Io non sono convinto di questo e faccio mia la tua tesi. Continua a scrivere, fai pratica per il New York Times. Papi
RispondiEliminaAmmazza che spese!
RispondiEliminaInteressante il cambiamento di prospettiva relativamente a tua sorella.
bellissimo questo post (ti leggo sempre, eh, anche se c'e' poco tempo per commentare!).
RispondiEliminaIl costo delle universita' e' effettivamente assurdo (E per fortuna che UofA e' pubblica!), e il problema che tu poni e' profondissimo.
A volte e' difficile avere controllo su cio' che ci rende felici, e spesso il desiderio di "staccare con tutto" puo' sembrare attraente. In quei momenti e' difficile pensare a quello che gli altri hanno sacrificato per te.
La mia laurea in legge e' appesa al muro a casa dei miei. Per il lavoro che ho fatto dopo l'uni, avrei potuto avere una qualsiasi laurea e qui di sicuro non mi serve. Il consiglio per mio figlio sarebbe di farsi ALMENO un curriculum scolastico di suo piacimento...al contrario di quel che e' accaduto a me. E poi MAGARI di trovarsi un lavoro per cui possa usare l'esperienza scolastica.
RispondiEliminaPer Chris: con la laurea in Media Arts, poi e' probabile che venga qui a Tinsel Town! E si aggiungera alla schiera di quelli che lavorano nel Business (a LA significa un solo campo, lo showbiz!:)))...come mio marito del resto!:DDD
La conclusione mi ha fatto ridere a squarciagola. Noi stiamo cercando di avere un bambino e tra visite e visitine mediche partono un sacco di soldi. Un giorno mio marito, di fronte ad un'ennesima ricevuta fa: guarda, se si dovesse drogare, io lo uccido con le mie mani. Io lo faccio e io lo distruggo!
RispondiEliminaAuguri di Buona Pasqua
Sapevo che negli States costasse studiare ma non che fosse un impegno economico così gravoso.
RispondiEliminaComunque, il sapere nessuno te lo può rubare, è una ricchezza solo tua che vale sempre la pena possedere.
@Alessandra: si', preparatevi con anticipo. Poi il tempo volera' in un battibaleno!! Godetevela quando potete. :)
RispondiElimina@Marica: le parole che hai usato sono perfette: sei andata a fare la bella vita, a stare bene. Senza entrare in altri dettagli, nel caso di mia sorella, ci sono state e ci sono difficolta' finanziarie, anche grosse, e pur apprezzando l'idea della felicita' indipendente dal denaro, mettiti nei panni (e anche presto...) dei genitori che sacrificano tanto per vedere un figlio vivere in difficolta'. Tu stai facendo la vita "da signora" (che termine antiquato...) e magari tra qualche anno potrai utilizzare la tua laurea. In ogni caso, se tu adessi dovessi vivere coi sussidi del governo, immaginati cosa penserebbero i tuoi...
Fuori argomento, che bello che ci si vede tra un po'!!
@Zion: si', qui l'universita' costa tanto. Ci sono diversi modi per tagliare i costi, ad esempio frequentando i college comunitari, ma secondo J non offrono lo stesso livello di "education" delle universita'... Mi vendero' un rene!!
@Suysan: si', i laureati qui hanno ancora delle ottime prospettive: guadagnano in media il 70% in piu' di chi non ha una laurea, quindi e' decisamente un investimento con un buon ritorno...
Anche io mi ritrovo a guardarmi allo specchio e dire "Porcaccia, sono diventata mia madre!"
Ma e' normale, no?
@Papa'... non volevo spingere il coltello nella piaga...
@Dioniso: l'universita' e' costosa, infatti conto sulle pargole che sono extra intelligenti per raccogliere borse di studio... Una volta genitori, e' come vedere in technicolor!!
@FAbrizio: hai decisamente colpito il chiodo in testa!! (Meno male che mi capisci quando parlo italinglese...)
Che bello seguire il proprio istinto, l'amore, la passione... ma bisognerebbe farlo cercando con un certo tatto, tenendo almeno un po' in considerazione i sentimenti di chi ti ha amtao/aiutato etc.
E' vero che l'amore e' cieco, in piu' di un modo!
Congratualzioni per la casa nuova!! Immagino come siati presi tra lavoro e casa!! Ora il prossimo passo sono i figli... ;)
@Regina: ottimo punto. Scegliere una professione, una carriera che ti piace, in un campo che ti piace. Nel caso di mia sorella, lei voleva fare il dottore da sempre.
Ma allora gli trovate un lavoretta da intern, quando sara' il momento? Il suo sogno sarebbe quello di lavorare per "The Colbert Report" o "The Daily Show" con Jon Stewart...
Noi saremo a Ventura per 2 settimane (beach and day trips), magari ci si trova??!! Se volete fare una gitarella all'oceano, la casa e' a 6 case dalla spiaggia.... 5/27-6/10
Fammi sapere.
@Speranza: grazie per gli auguri e ricambio, in super-ritardo!! Tuo marito ha ragionissima. Mi hai fatto ridere anche tu!! Auguri per tutto, comunque.
@Anonimo (mi sa che e' Titti): hai ragionissima, la cultura, il sapere non te lo toglie nessuno. Ma per che ha sudato per dartela e vedertela almeno ufficialmente buttare via, non e' facile capire!!