mercoledì 28 novembre 2012

Spirito natalizio: presente!!

Stamattina Emily era un po' in ritardo e non ce l'ha fatta a prendere lo schoolbus. Abbiamo, la Fagiolina ed io, dovuto accompagnarla in macchina a scuola, e siccome a quel punto eravamo quasi "in centro" (definizione molto generica, visto che come tante cittadine americane, Sierra Vista non ha un centro vero e proprio) e avevo una mini-lista spesa che includeva i popcorn da micro-onde che piacciono a Chris e che trovo solo a Walmart, da Walmart siamo andate.
Ovviamente, gia' che c'ero, prendo anche la carta da forno che era finita, i fazzolettini da tenere in bagno e degli acquerelli per bambini visto che Violet rompeva, vado alla cassa, e mentre la signora "scannerizza" la mercanzia cerco il portafoglio nella borsa.

Non c'e'. Shit.

Continuo a ravanare ma niente: il mio portafoglio e' assolutamente, categoricamente Missing In Action.

Dico a Maribel, la tipa alla cassa, se mi puo' tenere la roba nel carrello, che sarei scappata a casa per prendere i soldi.
A questo punto la ragazza (ricordo che per me tutte le donne sotto i 70 sono ragazze, ma in questo caso era sui 30) in fila dietro di me dice alla cassiera:

"That's ok, put them on my bill".

Pausa per realizzare che mi stava offrendo di pagarmi la spesa.

"Jesus, no thanks. I can go home and be back in a few to pay. I do have the money, I just forgot my wallet home"
... che magari pensava che fosse una scusa, quella di aver lasciato i soldi a casa, per dare uno snack alla piccola gratis (quando faccio la spesa con Violet a seguito, le prendo sempre qualcosa da mangiare che non abbiamo in casa di solito, nel caso di oggi un sacchettino di frutta "freeze-dried"[si dice "congelata e seccata" in italiano? Mah...])

"It's ok, it's Christmas. It happened to me before, and someone did it for me..."

Altra pausa, durante la quale considero sinceramente l'offerta... ma non posso accettare, avesse avuto una faccia da miliardaria magari, ma era una persona normale, una bambina nel carrello anche lei come me, come te.
La ringrazio profusamente, le spiego che offrire di regalare $35 ad una totale estranea in un momento imbarazzante e' un gesto bellissimo, ma non posso accettare. E ci abbracciamo.

Torno a casa (tra i pianti di Violet che voleva i "suoi" acquerelli), cerco il portafoglio che trovo giustamente (visto che ieri ero finalmente tornata in palestra dopo qualche settimana di pigrizia, e ogni muscolo stava ancora piangendo) nella borsa, creata e generosamente inviatami da Claudia, grazie ancora... che uso appunto per portarmi il cambio dopo la prova sadomasochistica cui mi sottopongo periodicamente... Evviva!

Torno da Maribel, cassa #5 del super-Walmart, e pago la mia spesuccia. Con lo spirito elevato da un gesto spontaneo di bonta'. Poi in macchina dalla radio la voce del Boss che canta "Santa Claus is coming to town" ha dato la spinta finale per confermarmi che si', il Natale sta arrivando davvero.

Parafrasando un po' un bel film che mi e' piaciuto tanto, forward or backward, just pay it.
E ora e' il mio turno, perche' la gentilezza e' davvero contagiosa!


E' capitato mai anche a voi di essere i recipienti di un atto di generosita'/gentilezza spontaneo?



lunedì 26 novembre 2012

Chit-chat

Certo che uscire in maniche corte e senza calze il 26 di novembre e' sempre piacevole, almeno per me che non amo il freddo. Quest'anno la neve sta tardando, solitamente durante il weekend del ringraziamento le montagne si imbiancano... forse perche' quest'anno il ringraziamento e' arrivato un po' prima del solito.

Quest'anno a Natale dovremo ancora una volta essere piu' frugali di quello che vorremmo, ma davvero la prossima primavera, con Chris che si "gradua" dalla high school, Emily dalla middle school e Vivian dalla elementary school, sarebbe bello riuscire a farci una vacanzina visto che quest'anno abbiamo fatto astinenza...  niente di troppo stravagante, solo qualche giorno a Disneyland e magari una sosta all'oceano. Poi Chris comincera' il college, e anche se i primi 2 anni penso stara' locale, al Cochise Community College, che costa una frazione delle universita' statali (lasciamo stare le Ivy League...),  per i prossimi 10 anni avremo 1 figlio (o 2 contemporaneamente)  all'universita' quindi soldi ne gireranno pochi e, collegandomi con uno dei miei post precedenti, saremo ben tirati e tornare in Italia sara' impossibile. (eEcco perche' mi sarebbe piaciuto farlo quest'anno... vabbe', mica e' obbligatorio che un bambino conosca i nonni, no? Infatti Violet pensa che la mia amica Marlis sia sua nonna!!)

Anyways, quest'anno Violet si sta proprio godendo tutte le varie celebrazioni e festivita', mesi fa era il suo compleanno, poi Halloween, poi il Ringraziamento, ma non piu' di tanto, e ora il Natale... oddio, questa pensa che tutti i giorni sia Natale! Stamattina ha salutato Vivian e Emily che tornavano a scuola dopo la pausa Thanksgiving, urlando "MERRY CHRISTMAAS!!".... e ancora non abbiamo tirato fuori l'albero!!
Ieri mi ha dettato la lettera per Santa. Da qualche parte conservo ancora le lettere degli altri, capolavori di tenerezza e comicita'...
Quella di Violet di quest'anno non e' un'eccezione:

Dear Santa,
I want a bicycle and then I want a microphone and I want a game. I like presents from you, 'cause I like to open them up. And then I want you to be my friend. And then I want you to come back tomorrow. (nel "dettato" ha detto "FOR HALLOWEEN", ma ho cancellato il riferimento "back to the future"...)
I love you, from Violet

Dear Santa, io vorrei che si facesse un'intera notte nel suo letto, invece di venirci a "trovare" tutte le sante notti! Spesso non la sento nemmeno. Mi sveglio al mattino e me la trovo in mezzo, calda come un fornetto e, per la famosa legge fisica che piu' sei piccolo, piu' spazio occupi (esiste, no?), io sono in bilico da una parte, J dall'altra, e in mezzo con tanto spazio che ci potrebbe dormire il "famoso" elefante che se ne e' andato dal salotto, ronfa beata la Fagiolina! E' un problema comune di tutti i genitori: quando cominciano a dormire bene di notte, decidono che hanno paura, hanno un incubo, o si sentono soli, e vengono ad assicurarsi che i due esseri da cui durante il giorno fanno di tutto per scappare, siano ancora vivi!

Sono in ritardo con l'articolo per la newsletter della Co-op. Stasera lo comincero', prometto!



sabato 24 novembre 2012

It is what it is.

Grazie dei commenti al post precendente. Rispondero' a tutti prima o poi, intanto vi ringrazio comunemente: ogni parola che avete detto, ogni suggerimento che avere dato, sono preziosi, utili e riconfermano molte idee che ho gia' esplorato, pensieri che avevo contemplato.

Avete tutti ragione per quello che riguarda i miei genitori, confermate in tanti quello che mi ripete J, e cioe' "You're still their daughter, but you're not their kid anymore", sono ancora la loro figlia, ma non sono piu' la loro bambina: capisco istintivamente che sia vero, ma razionalmente penso sia sbagliato.
Non importa, dovrei sbloccarmi, ma non riesco. Questa situazione mi ha offesa profondamente.

Questo non toglie niente dal fatto che riconosco tutto quello che di "giusto" e' stato fatto dai miei genitori, e che ovviamente voglio loro bene. Ma il loro comportamento mi ha ferita. Non si tratta di essere permalosi o "touchy":  come ha scritto Titti nei commenti, con la lontananza i rapporti si sfilacciano. Proprio per questo, perche' siamo lontani e le sfumature, o interi gruppi di informazioni, ci sfuggono, visto che non li vediamo ne' li viviamo, bisognerebbe esprimere i propri sentimenti con piu' ardore, con piu' forza che non in una relazione dove si vive vicini: per usare un termine un po' retro, bisognerebbe assicurarsi di "pump up the volume" quando vivi una relazione, qualsiasi essa sia, a distanza, se vuoi essere capito: il parlarsi in sordina, il non chiarirsi subito crea, appunto, quello che e' successo a me con la mia famiglia di provenienza.
Questa mia situazione e' la prova: chi pensa che a non fare onde, a mantenere il quieto vivere si vive meglio, in realta' crea piu' danno di chi e' vocale, e parla ad alta voce. Punto a caso, la sottoscritta.

La possibilita' che i miei figli vivano vicino a me quando saranno adulti e' bassina. Incrocio le dita che i miei problemi di oggi possano aiutarmi ad avere delle relazioni positive con tutti e 4 anche nel futuro, e che tra di loro continui ad esistere il mutuo rispetto che evidentemente e' mancato con le mie sorelle.

mercoledì 21 novembre 2012

The elephant in the room.

"The elephant in the room" e' una metafora che si riferisce ad un problema o situazione ovvi ma di cui nessuno vuole parlare, che tutti riconoscono ma che tutti fanno finta di non vedere, quando invece e' li' bello grosso e cospicuo, proprio come un elefante in salotto.                                                                      

Questo post non e' facile. Non e' mai facile raccontare i propri "shortcomings", mettere in mostra le proprie mancanze, parlare di situazioni irrisolte e' sempre un po' imbarazzante, come spogliarsi in pubblico, mettendo a nudo le proprie imperfezioni fisiche che altrimenti teniamo saggiamente coperte sotto strati di vestiario. Ma e' anche molto terapeutico.

L'elefante nel mio salotto puo' essere riassunto con questa frase: e' da circa 4 mesi che non parlo con i miei genitori.
Per scelta, la mia.
Niente skype, niente email, niente posta, niente segnali di fumo, niente telefono. A parte un paio di messaggi email/skype da parte di mio padre cui ho risposto, niente. Zip. Nada. Zilch.  Not. One. Word.

Ho anche finalmente completamente tagliato i contatti con mia sorella, quella che ha sposato il fratello di mio marito e vive alle Hawaii: amputare relazioni incancrenite e' una necessita' che spesso evitiamo per un senso idealizzato di "famiglia", per paura di essere stigmatizzati, etichettati come "pecore nere". In questo caso, almeno per me, e' stato liberatorio oltre che necessario.

Ma iniziamo dal principio: e' una storia un po' lunghetta vi avviso, se volete leggerla, mettetevi comodi, altrimenti cambiate pagina e tornate al prossimo post, che sara' piu' conciso. Munitevi di un caffettone all'americana o un bel tazzone di te', magari una scodella di popcorn se l'orario si addice, e appoggiate il didietro su una bella poltrona comoda...

Devo elencare alcune premesse importanti, per inquadrare lo scenario (alcuni di voi ne hanno già sentito parlare diverse volte... scusatemi!)

  • Mio suocero, che e' ovviamente suocero anche di mia sorella, avendo lavorato per American Airlines, ha disponibili ogni anno, parte del "pacchetto pensione", 12 biglietti andata e ritorno che puo' far usare a "chiunque" (purche' faccia parte di una lista approvata). Avendo 4 figli, ogni figlio in teoria puo' usare 3 biglietti roundtrip all'anno per andare dove vuole, o comunque dove arriva American.
  • Quando avevamo deciso di venire in vacanza in Italia nell'estate del 2007, avevamo chiesto a mio suocero se potevamo usare tali biglietti (avremmo cercato di fare scambio con uno dei fratelli/sorelle per i 2 extra che ci sarebbero serviti, visto che allora eravamo in 5), ma lui ci aveva detto che sarebbe stato meglio trovare delle tariffe superscontate in internet, visto che comunque il costo dei biglietti e' si' gratis per noi che li usiamo, ma e' per lui piuttosto alto. E cosi' abbiamo fatto, siamo tornati in Italia comprandoci il biglietto.
  • Nel 2010 mia sorella, con marito e figlio, ha usato invece i biglietti "gratis" per tornare in Italia. Forse perche' erano in 3 invece di 5, o forse, come sospetto, non avranno nemmeno chiesto a mio suocero se potevano usarli (conoscendoli...).
  • Tale permanenza in Italia, di 5 settimane, non e' stata piacevole per i miei e nemmeno per mia sorella, in quanto suo figlio (allora dodicenne),  per dirla con mia sorella, e' uno "spirito indipendente", in pratica faceva quel che voleva (dal semplice rutto a tavola fatto apposta e quasi in faccia a mia madre, alla costante intromissione a sproposito durante le "telefonate" skype, spesso vestito solo in mutande [ok, era estate e a Milano faceva un caldo boia, ma non avevo mai conosciuto un ragazzino di 12 anni senza filtri sociali cosi'], al toccare la chitarra adorata di mio padre, le sue casse nuove,  ad andarsene in giro per il quartiere da solo, con mia madre preoccupatissima visto che anche lui non parla italiano; mio padre e' notoriamente un "fastidioso", ma noi come figlie lo sappiamo da sempre, tant'e' vero che prima della nostra visita 3 anni prima, avevo spiegato bene ai miei 3 figli che eravamo ospiti dei nonni, e che, come tali, dovevano rispettare le loro regole, i loro orari, dovevano chiedere prima di toccare, mangiare, etc....  Penso siano richieste normali di genitori normali con figli normali. Insomma, alla fine delle 5 settimane, pare che mia madre abbia detto a mia sorella che se avesse voluto tornare, sarebbe stato meglio si non si portava il figlio. Una nonna italiana, per dire cosi', deve averne proprio le palle piene. 
  • Come conseguenza di questa vacanza da dimenticare, mia sorella ha interrotto le comunicazioni con i nostri genitori per due anni, e quando era al telefono con me e aveva cominciato a parlare male di loro, io li avevo difesi, e come conseguenza, dopo avermi chiuso la telefonata in faccia con il classico "Devo andare. CLICK.", ha interrotto le comunicazioni anche con me per quasi 2 anni.

E' risaputo che, per ovvie ragioni finanziarie, non potremo tornare in Italia in vacanza per un bel po' di tempo/anni (il costo medio di un biglietto a tariffa stracciata, con 2 o 3 soste, da Tucson o Phoenix a Milano e' di circa $1500 a testa, moltiplicato per 6 persone, solo di volo sarebbero $9000!), ed e' altrettanto risaputo che quest'estate avevo in progetto, un'idea vaga perche' aspettavo la cittadinanza e il passaporto, di tornare solo con Violet, proprio chiedendo a mio suocero i biglietti, su consiglio di mio marito. Ero un po' reticente perche' ultimamente le voci di famiglia che giravano erano che Poppi (nomignolo di mio suocero) non aveva piu' i soldi "di una volta" (come la gran tetta di una balia, da cui hanno succhiato tutti senza sosta, in diverse proporzioni, per anni...), ma avevo comunque accennato a questa possibilita' proprio ai miei. Era a parer mio la sola opzione viabile affinche' Violet potesse conoscerli.

Verso meta' aprile, "out of the blue", la sorella che non mi parlava ... ok, siccome non mi parlano entrambe, chiamiamola la sorella hawaiana, ricomincia a telefonarmi, frequentemente. Ma non per riallacciare la relazione, bensi' perche' aveva bisogno di parlare con una persona che non l'avrebbe giudicata. Dico cosi' perche' in queste telefonate era praticamente 0 la percentuale di interesse che mostrava verso quello che succedeva nella mia vita.
Ok, aveva bisogno di parlare, le sorelle esistono anche per questo, non mi lamento anzi, ammetto che l'esperienza mi ha aiutato a perfezionare la tecnica che chiamerò "mindful un-listening", dove ascolti il tono della voce senza badare alle parole, e periodicamente intercali suoni di approvazione/stupore/angoscia/felicita'... i vari "oh no!" e "oh wow!" che soddisfano l'interlocutore senza in effetti interferire con i propri pensieri.

Poi un giorno mi telefona e mi dice che deve tornare in Italia in estate, DEVE! Prima che diciate che magari aveva delle motivazioni importanti e irrimandabili per tornare in Italia, vi assicuro senza entrare nei dettagli che in una ipotetica classifica, la sua motivazione non valeva una cicca succhiata confronto alla mia, cioè di fare conoscere ai nonni che non possono/vogliono viaggiare piu' la nuova nipotina, e viceversa.

Vi assicuro che non pensavo lo avrebbe davvero fatto. Ma con l'eta' mi sto rincoglionendo, si vede.
Dopo diverse telefonate quasi ossessive dove non mi parla d'altro che di andare in Italia, comincio a sospettare che, cazzo, quella ci sarebbe andata davvero e, non dovendo aspettare il passaporto, mi avrebbe battuto sul tempo.
Che c'e di male, no?
Be', non avendo nemmeno lei soldi per il viaggio, ovviamente deve chiedere al suocero il biglietto, e vista la sua situazione finanziaria precaria.... Ecco, il mio errore e' stato quello di aver taciuto IN QUEL MOMENTO, di no aver espresso la mia opinione, e di non averle detto quello che pensavo. Invece sono stata zitta e ho continuato ad ascoltare. La ciliegina e' stata mia cognata Nancy, un'idiota per natura, che alla mia richiesta di verificare la "lista dei possibili passeggeri", si e' scatenata in una serie di sms in cui mi ha detto che suo padre non ha piu' soldi, e come oso chiedergli di usare i biglietti (non avevo ancora chiesto niente in realta') e mi chiama meschina...
Mentre quella mi chiama meschina, mia sorella, proprio nel giro di poche ore, chiama mio suocero con una "sob story" ("voleva andare a trovare i genitori" secondo Poppi... forse perche' la visita di 2 anni prima era stata cosi' fantastica!), e siccome mio suocero e' un buono, ed ha 87 anni quindi certi famigliari hanno ormai sviluppato il talento di manipolazione dell'anziano a perfezione, nel giro di pochi giorni, tipo meno di una settimana dallo scambio di messaggi isterici di mia cognata, mia sorella era a Milano. A farsi i cazzi suoi, lasciandomi con il fiele in bocca e senza possibilita' di tornare in Italia. Con Violet. Probabilmente per i prossimi 15 anni, almeno. L'importante e' che lei sia andata, pero'

Non c'e' stata una briciola di buona fede in questo suo maneggiare, lei sapeva benissimo che, facendo tutto di fretta, mi stava fregando, sapete perche'? Durante una di quelle telefonate in cui fungevo da orecchio, mi aveva detto che, quando sarebbe tornata da questo viaggio, lei e il marito ci avrebbero "dato i loro 3 biglietti, cosi' l'anno prossimo noi avremmo potuto andare tutti insieme in Italia". Siccome non solo erano anni che non chiedevamo scambio biglietti con nessuno, ma specificamente in questa situazione era un'eventualita' che non avrei nemmeno considerato (se mio suocero non aveva soldi per pagare i nostri 5 biglietti del 2007, come avrei potuto pensare che avesse i soldi per 6 persone nel 2013? Bisogna essere o cretini o completamente egoisti ed incoscienti anche solo a immaginare uno scenario del genere!)
Eccolo, lo "smoking gun", la prova che il suo comportamento non era innocente ne' inconsapevole dell'effetto che avrebbe avuto su di me, ma che invece ha agito solo ed esclusivamente nel suo interesse sapendo benissimo che me lo stava mettendo in quel posto: e cosi',  per cercare di lenire i suoi sensi di colpa, mi ha fatto un'offerta che non solo non avevo richiesto, ma che non avrei mai potuto accettare. Per pacificarmi.

Ho detto sopra che forse mi sto rincoglionendo, non che mi sono rincoglionita, e il senso dell'olfatto mi funziona ancora, e questa sua "trovata" puzzava!

E ovviamente, una volta a Milano, ecco le sue belle immagini apparire su fb, lei e mia mamma in un abbraccio,  lei, mia mamma, e l'altra sorella, quella che ci aveva minacciati morte, ricordate? ritratte felici e piene d'amore... e io qui, inchiappettata. E fumante. Se mi leggete da un po', sapete che se esiste una cosa che mi fa infuriare, e' l'ingiustizia. E per me, forse sbaglio, questa e' una situazione ingiusta.

Inutile dire che, per rimanere in tema di immaturita', ho inserito anche questa sorella nel mio elenco mentale delle personae non gratae, e non ho nessun interesse ad avere nessun contatto con lei: come con l'altra sorella, non mi interessa avere un rapporto con persone, famiglia o no, che vivono la vita fingendo di essere queste eroine d'altruismo, queste persone dal gran cuore, persone che offrono al mondo questa facciata stupenda di positivita' esemplare, di pace e amore... No, il re e' nudo, l'aureola ha smesso di risplendere. Non mi fregate piu'.  "Fool me once, shame on you. Fool me twice, shame on me." Mi freghi una volta, devi vergognarti. Mi freghi una seconda, sono io a dovermi vergognare.

Davvero, molto meglio soli che male accompagnati.
L'amarezza che mi rimane nel cuore e' che ancora una volta, anche se le azioni sono fatte contro di me, sono i miei figli a riceverne le conseguenze. E questo si', lo trovo ingiusto.

Ma, e i miei? Che c'entrano i miei con le azioni piuttosto vili di mia sorella?
Purtroppo, quando questo stava avvenendo, ho provato a parlare con i miei e a suggerire che forse avrebbero potuto intervenire, dire qualcosa a mia sorella che avrebbero voluto magari conoscere Violet... Probabilmente le loro parole sarebbero cadute nel vuoto dell'anima ossessionata di mia sorella, ma non sarebbero cadute nel vuoto della mia di anima. Io avrei apprezzato il loro sforzo e il loro "provarci". E invece...

Mica gli chiedevo di impedire ad una loro figlia di andare a trovarli, solo di metterne in questione la tempistica, e di chiedere se questo suo viaggio avrebbe potuto interferire con il mio, e quello di Violet.

E' vero che non c'entravano direttamente, e' vero anche che mia sorella e' un'adulta e la loro opinione non avrebbe cambiato il risultato finale ma per una volta mi sarebbe piaciuto che difendessero attivamente la mia posizione, i "miei diritti", la mia famiglia, invece di nicchiare ed insabbiare, come avevano gia' fatto nel 2009 con l'altra sorella, quando (mo' la rimeno, eh?), dopo la sua visita qui di 4 giorni, meno di 3 settimane dopo la nascita di Violet, se ne era tornata a casa lamentandosi (minimo) che non mi ero comportata come una sorella, etc. Questa sua forma molto personale di ringraziamento era arrivata poi alle mie orecchie, non perche' i miei me ne avessero parlato, chiedendomi spiegazioni, cercando magari di mediare, ma grazie all'animo sempre inculatore altruista della sorella hawaiana, che premettendo la spiata con il classico "non t'arrabbiare", mi aveva generosamente portato a conoscenza delle assurdita' proclamate dall'altra.

Ecco spiegato il perche' non ho voglia di parlare con i miei. Non ho niente da dire loro. La delusione mi ha tolto ogni interesse. Mio marito mi dice sempre "Honor your father and your mother, that's what you need to do", onorare mio padre e mia madre. Mi dice di chiamarli e chiedere come stanno, scambiare 2 chiacchiere. Ma sono veramente bloccata dall'amarezza. Quando penso a quanto e' successo quest'estate, e nell'estate 2009, mi si riempie il cuore di delusione.

La prima morale della storia e' che perbacco,  il livello di immaturita' di tutta la mia famiglia, io inclusa, e' stupefacente.

La seconda morale di questa storia e' che se avete un rapporto buono e reale, basato su fiducia e comprensione con i vostri fratelli e sorelle, ritenetevi fortunati.

La terza morale della storia e' se avete anche voi un elefante in salotto, riconoscetelo, parlatene, non fate finta di niente.
Mi sento molto meglio. L'elefante se ne e' andato... 

lunedì 19 novembre 2012

E anche per Vivian sono 12!!

Due anni e due settimane esatte dopo l'arrivo di Emily,  e' arrivata lei, pacioccotta e affamata con due grandi occhioni blu. 

Oggi celebriamo il dodicesimo compleanno della nostra artista.

Vivian che scrive i suoi libri, e li illustra, da quando aveva 3 anni.

Vivian che blogga da un paio di anni su un blog per ragazze. Non vuole che legga i suoi post, cosi' non lo faccio... (per il momento!).

Vivian ipersensibile che, come tanti artisti, e' capace di osservare il mondo con una profondita' di percezione molto rara, e che la rende capace di percepire sfumature di colore non solo in cio' che la circonda, ma anche nelle parole e nei comportamenti altrui.

Vivian che e' troppo matura per i coetanei del sixth grade e fa' fatica ad integrarsi con i vari "gruppetti".

Vivian che si chiede come e' possibile credere nella creazione del mondo secondo la bibbia e nella scienza dietro la teoria dell'evoluzione.

Vivian che non vede la sua bellezza e si butta giu'.

Vivian che mi assomiglia tanto, e non solo fisicamente...  fosse troppo per il suo bene...  





Birthday girl

I "doodles" di Vivian (fotografati di nascosto mentre e' a scuola...)



Vivian a 11mesi
AUGURI VIVIAN!!

E ora basta coi compleanni... che arriva Natale, cazzolina!!

mercoledì 7 novembre 2012

VICTORY!! AGAIN!!

Tutto il giorno (ieri credo, qui sono le 12:49, allora e' gia' il 7 novembre...) ho avuto un'ansieta', un mal di stomaco che non vi dico... cosi' presa dalle elezioni che mi sono persino scordata che il 6 novembre 1993 J ed io ci siamo sposati a Ventura, California... Penso che 19 anni senza essersi presi a martellate sia un bel record. Non e' stato facile... così come non e' stato facile sopravvivere senza l'uso di valium al 6 novembre 2012!!

Cosa posso dire? Sono esausta ma felice, 4 anni fa ero incinta di Violet e speravo proprio che nascesse in un'America aperta alle differenze,... ora sono estatica all'idea che i miei figli crescano in un'America che continua il viaggio di progresso intrapreso 4 anni fa. 

L'ho scritto tante volte, e lo ripeto: il progresso e' impossibile da fermare, meglio accettarlo. 
4 more years! 

Il testo del discorso di Barack Obama lo trovate qui, video e testo completo.

martedì 6 novembre 2012

La lettera di Barack Obama... e ABBIAMO VINTOOOOO!! (h.21:30 circa Arizona time!!)

Mio marito ha votato diverse settimane fa, con l' "absentee ballot", la scheda per chi e' assente, che chi e' in lista (e J si era messo in lista un paio d'anni fa, quando andava a Yuma tutti i mesi per 1 o 2 settimane) riceve via posta qualche settimana prima dell'elezione. 


La busta contenente tutto il materiale per votare

La scheda, un pamphlet con la spiegazione di tutti i vari referendum (per noi in Arizona erano circa 10, poi un paio locali...) la busta da firmare in cui inserire la scheda, e l'adesivo che dice "I voted - Early Ballot".

I vari referendum, dall'altra parte della scheda si vota per i candidati.



Io ho votato da poco, con rabbia, con decisione, con la stessa determinazione di chi e' stufo del peso che la religione ha nella vita democratica... sono stufa di questa epidemia di iDIOzia che ha pervaso l'America...  Basta! Questa e' una democrazia, non una teocrazia e non ne posso piu'... se sento qualcuno menzionare le parole "Dio, benedizione, santo, etc" in un contesto che non sia quello di una chiesa o un tempio, una moschea, etc. , esplodo!

Usare poi Dio, qualsiasi esso sia, per giustificare razzismo, omofobia, sessismo, etc. e' un abominio inaccettabile.

Volete un solo motivo per votare per Obama? Leggete questa lettera, che ha inviato in risposta ad una bambina di 10 anni, Sophia, che gli aveva scritto:

"I am so glad that you agree two men can love each other because I have two dads and they love each other, but at school kids think that it's gross and weird, but it really hurts my heart and feelings.... If you were me and you had two dads that loved each other and kids at school teased you about it, what would you do?"

"Son0 contenta che tu sia d'accordo che due uomini possono amarsi perche' io ho due papa' che si amano, ma a scuola i bambini pensano che fa' schifo ed e' strano, ma questo fa' davvero male al mio cuore e ferisce i miei sentimenti.... Se tu fossi me e avessi due papa' che si amano e dei bambini a scuola che ti prendessero in giro per questo, cosa faresti?"

Questa la lettera di risposta un grande presidente (fuckMitt Romney, fuck Jill Stein, fuck Gary Johnson....)



Qui l'articolo con i dettagli
Qui la lettera di Sophia

"Cara Sophia,
grazie di avermi scritto una lettera cosi' ben pensata sulla tua famiglia. Leggerla mi ha reso orgoglioso di essere il tuo presidente and ancora piu' speranzoso sul futuro della nostra nazione.

In America non esistono due famiglie che si assomigliano. Noi celebriamo questa diversita'. E riconosciamo che sia quando si hanno due papa' o una mamma, quello che importa soprattutto e' l'amore che dimostriamo l'uno all'altro. Sei molto fortunata ad avere due genitori che tengono profondamente a te. E loro sono fortunati ad avere una figlia eccezionale in te.

Le nostre differenze ci uniscono. Tu ed io siamo fortunati che viviamo in un paese dove siamo nati uguali a prescindere dalla nostra apparenza esteriore, dove cresciamo, o chi sono i nostri genitori. Una buona regola e' trattare gli altri come speri che gli altri trattino te. Ricorda questa regola ai tuoi amici a scuola se ti se dicono qualcosa che ferisce i tuoi sentimenti.

Grazie ancora per aver preso del tempo per scrivermi. Sono onorato di avere il tuo supporto e ispirato dalla tua compassione. Mi spiace non essere riuscito a venire a cena, ma mi premurero' di dire a Sasha e Malia che le saluti.

Sinceramente, 

Barack Obama"





lunedì 5 novembre 2012

14: fermate il tempo, per favore!!

Oggi Emily compie 14 anni.
Scuoto la testa incredula.

Mi sento fortunata e fiera di aver prodotto una ragazza non solo intelligente (e non lo dico solo io come madre, che potrei essere, anzi sono, "leggermente" di parte, lo confermano i voti massimi ogni anno, incluso quest'anno dove 3 materie su 6 sono "honors", cioe' superiori e generalmente piu' difficili del corso "normale") ma anche bella fuori (ok, ok, e' soggettivo, sono la madre...) e dentro, con un gran cuore, sempre disponibile a dare una mano in famiglia (quante volte quante mi ha guardato Violet, cosi' potevo portare a termine qualche progetto, o fare la spesa in tranquillita'...), a scuola, con gli amici... La bellezza e l'intelligenza magari li avra' presi anche in parte da me, ma la bonta'.... e' tutto merito suo!

Auguri Emily-pemily!!



Come era cicciotta a 6 mesi!!! Enormissima!!

Semi-addormentata, mentre si prepara il pranzo da portare a scuola... 

venerdì 2 novembre 2012

Halloween e dintorni

L'autunno in questo angolo di Arizona e' stupendo: fa ancora caldo da stare senza maniche, calzoncini e ciabattine di giorno (ma non cosi' tanto da costringerci ad accendere l'aria condizionata), e di notte fa freddo, che si dorme da dio con le finestre a perte e sotto la trapunta! 

Halloween e' probabilmente la festa piu' attesa dai bambini, quasi più  del Natale...  e Violet sono settimane che ce ne parlava, ci chiedeva "e' stasera?", raccontava a chiunque incontrasse del suo costume... 

Per ingannare l'attesa, fortunatamente abbiamo avuto la lungimiranza di tirare fuori la parrucca da zocco biondona, e l'abbiamo indossata tutti, io diverse volte. Scene davvero comiche. Anche Chris si e' lasciato trascinare fatto convincere...

Davanti al computer, quasi nemmeno se ne accorgeva...

Per il "customer appreciation day" della co-op, Myah offriva face painting, gratis. Ecco Violet la gattina...

... con Myah l'artista!

Un altro bambino e Violet

M sono fatta dipingere la faccia anche io....

Ma quanto sole c'era?

Tanto che l'acqua della piscina e' ancora calda!!!

La famosa parrucca e Violet che fa' la faccia triste

Ora felice

I piedini dei bambini mi fanno sempre impazzire... poi col parruccone!!
 Finalmente e' arrivato Halloween!!
La mia streghetta 
Una strega, un gatto nero e una diva entrano in un bar... (sembra l'inizio di una brutta barzelletta..) Emily e Vivian sono andate a casa di amiche per fare trick-or-treating... non si puo' fermare la crescita dei figli...

Il nostro "cimitero" davanti alla porta di casa...

Le opere zucchifere...


Dopo il primo giro di "trick-or-treating" con me, Violet ha convinto il fratello, distributore ufficiale di caramelle di casa, ad accompagnarla per un secondo round...

Violet non era comunque molto convinta della maschera di Chris

Goofin' around

Notare la faccia impaurita di Violet!!


Qui Violet, dopo il solito ABC cantato, ci racconta di Halloween....


giovedì 1 novembre 2012

Quando conosci le vittime, e' diverso. (con aggiornamento)

AGGIORNAMENTO: sono finalmente riuscita a mettermi in contatto con un paio di amiche, e sono sgomenta: la via dove abitavo e' stata inondata, i vari pali del telefono e della luce (quelli di legno all'antica) che la punteggiavano sono a terra, pericolosissimi. Betsy mi ha detto che la geografia del mio ex-vicinato e' cambiata... Non riesco a farmene un'immagine. 
L'elettricita' e' tornata oggi pomeriggio (giovedi') in diverse parti di PointPleasant, ma e' intermittente. Non c'e' gas, e considerato che comincia a far freddino, non e' una situzione ottimale. Il supermercato dove andavo sempre a fare la spesa, a due minuti, e' rovinato.
Photo by John Munson/The Star Ledger
Questa e' una foto che mostra il parcheggio dello shopping center dove appunto c'era/c'e' lo Stop & Shop e altri negozi, in pratica dietro l'angolo dalla mia ex-casa. 

La benzina e' diventato un bene introvabile, Betsy ha passato un'ora e mezza in fila per fare il pieno: benzina e diesel credo siano indispensabili per alimentare i generatori di emergenza. 
Uno dei tanti ponti che circondano Point Pleasant (chiamata "home of the canals" per via dei numerosi canali che si intersecano e che si uniscono alla baia e poi ovviamente all'oceano, e sotto metri di acqua. Una delle strade principali che collega Point Pleasant al Bricktown sembra sparita, anch'essa sotto metri d'oceano.
Per il momento tra i bisogni piu' immediati c'e' quello di diesel e benzina, tanti gli episodi di sciacallaggio, inclusi il sifonamento di benzina da macchine parcheggiate... che triste.  
Su questa pagina FB si trovano comunicazioni di servizio, informazioni, richieste per chi vive al Jersey Shore

I bambini e i ragazzi soffrono ancora di piu' degli adulti perche l'assenza di elettricita' significa l'impossibilita' di utilizzare i vari giochi elettronici che fanno parte integrante della loro vita.  Non hanno niente da fare,  non possono uscire da casa o dai rifugi per via dell'allagamento e della presenza di cavi scoperti e tubature del gas poco sicure (quelle che non sono state chiuse sono a rischio)... Sono scoppiati diversi incendi e diverse case che erano sopravvissute all'uragano, sono finite in cenere.
Insomma, ci vorrà un bel po' di tempo prima che torni una parvenza di normalita'. 
Purtroppo le assicurazioni "normali" per la casa NON coprono generalmente le alluvioni (Betsy ad esempio non ce l'ha), infatti noi eravamo stati obbligati dalla banca con cui avevamo il mutuo ad acquistare la "flood insurance" (cosi' come in California, dove l'assicurazione per il terremoto e' un extra, e in molti non la fanno...), anche se ci eravamo lamentati perche' avevamo chiesto in giro e tutti ci avevano detto che non avevano mai visto grandi allagamenti...  Senza copertura per gli allagamenti, chi ha avuto danni potra' solo chiedere aiuto al governo federale (l'agenzia FEMA, Federal Emergency Management Agency, che il carissimo Romney vuole eliminare se diventa presidente...) ma non so come faranno a ricostruire e ricominciare.... 

Se vivete negli US, potete fare una donazione di $10 automaticamente via cellulare mandando il text "REDCROSS" al numero 90999.

Ancora non sono riuscita a contattare due amiche, una viveva su uno dei canali, l'altra era la mia vicina di fronte. Provero' domani.                                                                                                              
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Ogni volta che succede un disastro naturale, un terremoto, una bomba che esplode, quando insomma sento parlare di una tragedia, e guardo le facce delle vittime in televisione, ne sento i racconti, e' tutto sempre molto lontano, un po' ovattato. 

Questa volta pero' mi ha proprio sfiorato da vicino.

Questo e' il messaggio di Wendy, una mia amica in New Jersey, con 4 figli:

"To all my friends and family, just wanted to let everyone know we are safe (thanks to friends helping us out). We were rescued from our house since flood waters took it over. Our house is destroyed. I can get on FB and my cell works sometimes if anyone needs to reach us."

"A tutti gli amici e famigliari, volevo solo far sapere a tutti che stiamo bene (grazie ad amici che ci hanno aiutato). Siamo stati salvati dalla nostra casa dal momento che l'acqua dell'inondazione ha soprasseduto. La nostra casa e' distrutta. Posso usare facebook e il mio cellulare funziona ogni tanto se qualcuno ha bisogno di mettersi in contatto."

"My kids are a wreck. We are still numb."

"I ragazzi sono a pezzi. Noi siamo ancora storditi."

"We are all ok, a little shaken, animals were rescued (dogs), the cats are at the house in a bedroom we couldn't take them along with the bird. We are just numb, overwhelmed, and I really have no words...Thank you everyone. But we will need stuff, my entire downstairs which was our entire house is destroyed."

"Stiamo tutti bene, un po' scombussolati, Gli animali sono stati salvati (i cani), i gatti sono nella casa in una camera da letto, Non abbiamo potuto portarli con noi, assieme all'uccellino (un pappagallino). Siamo solo storditi, sopraffatti. E io davvero non ho parole. Grazie a tutti. Ma avremo bisogno di cose, il mio piano terra, che era la nostra intera casa, e' distrutto."


La casa dove abbiamo vissuto per 9 anni era in zona evacuazione obbligatoria. Eravamo a due passi dal fiume. Penso ai miei ex-vicini e ai miei amici.

Se potete, aiutate attraverso la Croce Rossa. Il link per la Red Cross per aiutare le vittime di Sandy e' questo

Mi vergogno di dire che uno dei primi pensieri che ho avuto e' stato :meno male che ce ne siamo andati da Point Pleasant!





Amicizie sbilanciate: una miniserie.

Quello dell'amicizia e' un argomento cui penso spesso, e di cui ho parlato anche nel blog frequentemente. Sin da bambina ho vissuto ...