Lunedì e' ricominciata la scuola.
Era il giorno che stavo aspettando da quando avevo visto quel
+ azzurrino sul test di gravidanza quella mattina dei primi di ottobre 2008… e quindi da lunedì sono ufficialmente IN VACANZAAA… Scherzo, ovvio che noi mamme non si va mai in vacanza.
Diciamo che ho circa 7 ore in cui posso cazzeggiare indisturbata, pur sapendo che dovrei usarle per cercare di recuperare questa casa in cui tutto e' stato messo più o meno in attesa da diversi anni.
Be', l'attesa e' finita. si tratta ora solo di darsi da fare… io comincio dal blog!
Per il momento davvero mi godo queste ore di libertà', questo sapermi priva di costrizioni temporali e di sensi di colpa per essere sempre indietro con tutto e non essere la meravigliosa madre creativa dalla casa perfetta che sognavo di essere, prima che avessi una casa, o figli, ovviamente.
Inizio col dirvi che il riposo del mattino e' stato subito rovinato dai compiti, non quelli delle figlie, ma i miei!! Infatti mi sto ancora riprendendo da un crampo al polso, perché i primi giorni di scuola per noi genitori significano una caterva di moduli da completare e firmare: a partire dal contratto per il trasporto con lo scuolabus (con tutte le regole e i vari gradi di "punizione", fino alla perdita del privilegio dell'uso dello schoolbus) poi tutti gli insegnanti delle medie e superiori mandano a casa il
syllabus della loro materia, una traccia a grandi linee di quello che insegneranno, e una mini guida sulla condotta degli studenti, sul modo in cui i voti verranno conteggiati, cosa e' consentito o meno, che studenti e genitori devono leggere e firmare, per far si' che siano tutti coinvolti e responsabili ed evitare poi problemi durante l'anno.
Emily e' tornata da scuola contenta, sono 2 giorni che e' di ottimo umore, sarà che forse si e' scrollata di dosso la maledizione dell'
untore... del
freshman, e quindi per il momento si gode il fatto di essere una
sophomore (o come le ho suggerito io, una
suffer-more) con i taciti privilegi che comporta il non vivere più nel fondo della gerarchia della high school. Non e' che esistano nella nostra high school atti eclatanti di bullismo vero e prorpio verso i freshmen, e nemmeno le innocue ma umilianti attività di
hazing come quando facevo il ginnasio (com'era? San Firmino firma il quartino?), la differenza e' che ora può guardare lei dall'alto al basso i ragazzetti del primo anno e dire con superiorità "
he's a freshman" come se dicesse "
he's a cockroach".
Le piacciono quasi tutti i suoi insegnanti, 2 sono gli stessi dell'anno scorso, eccetto quella di
Honors Algebra/Trig che le e' parsa "noiosa"… Cosa si aspettava, Algebra/Trigonometria, The Party? Kids today….
Vivian come sempre ama la scuola ma soffre la folla di studenti, e quest'anno, con la chiusura delle 2
charter school di Sierra Vista, la popolazione studentesca di tutte le scuole pubbliche e' aumentata parecchio, ed e' quindi tornata a casa spossata, ma le sono piaciuti tutti gli insegnanti, soprattutto quello di scienze (una classe dove oltre ad essere tutti studenti
Discovery, quindi ragazzi che sono almeno interessati ad imparare), Mr. Graeme che e' molto carismatico e amato dai suoi studenti (lo ha avuto anche Emily, e lo adorava!). A detta di Vivian, e' molto
cool. Io incrocio le dita e spero in un semestre senza troppi problemi emotivi.
Piccola parentesi, forse ne ho già parlato in precedenza: faccio fatica a chiamare gli insegnanti di medie e superiori "professori", perché qui gli unici cui viene dato tale appellativo sono quelli universitari, gli altri sono tutti Mr. o Ms./Mrs. Chiusa parentesi.
Ovviamente tutti eravamo in attesa di vedere Violet nel suo primo giorno di questa carriera scolastica d'obbligo, 13 anni che iniziano con il Kindergarten a 5 anni e finiscono con la graduation dalla high school.
Lei era pronta, prontissima: sveglia alle 6:30 (cosa durissima per una che, a differenza dei fratelli alla stessa eta', e' una grande dormigliona), colazione, scelta del vestito, spazzolamento capelli, preparazione pranzo (a quel punto io ero già stressata e pronta a tornare in "vacanza", o almeno a letto) e via verso la fermata dello scuolabus, che sarebbe arrivato, secondo la
schedule alle 7:26.
Ora, quando Chris, Emily e Vivian avevano iniziato il Kindergarten, eravamo in New Jersey, e la loro scuola aveva un sistema diverso: anzitutto, l'orario d'inizio scuola per il Kindergarten era leggermente più tardi di quello per il resto della scuola, quindi i bambini avevano un loro
schoolbus separato da quello degli altri bambini più grandi (bene!). Poi tutti i
kindergarteners dovevano indossare, per la prima settimana di scuola, un cartellino con il loro nome e nome della maestra, così che se si fossero persi nei meandri della scuola, chiunque avrebbe saputo aiutarli. Io li ho sempre salutati alla fermata, sapendo che sarebbero stati sicuri, e non ci sono mai stati problemi con nessuno dei 3.
Qui invece non esiste un trattamento differenziale, ma suggeriscono ai genitori di portare a scuola i bambini il primo giorno, per aiutarli a trovare il punto di ritrovo della propria classe (la maestra l'avevamo conosciuta venerdì scorso all'Open House, l'evento in cui si "scopre" la propria maestra, si visita la classe nuova, perché ricordatevi che qui ogni anno si cambia maestra/classe): tutti gli studenti si radunano nel campo giochi della scuola per giocare e rilassarsi prima che inizi la giornata scolastica (lo chiamano
morning recess, intervallo mattutino) e quando suona la prima campanella, si mettono in fila a seconda della maestra (il cui nome e' dipinto per terra)… ovvio che da soli, questi poveri piccolini non saprebbero mai cosa fare.
Vabbe', fin qui mi sembra che tutto sia fattibile, eccetto che io lunedì mattina, avendo dovuto prestare il mio pulmino a Chris, che doveva essere al lavoro alle 4:30 (apriva la piscina), visto che la sua
Juliette era dal meccanico, di farmi 2 km a piedi con Violet, prima che iniziasse la scuola per la prima volta non ne avevo voglia (si', sono una viziata pigrona americana, che vi posso dire?), così le ho fatto prendere lo scuolabus, dopodiché io, pedalando come una matta, sono andata in bici ad incontrarla mentre scendeva dal bus a scuola, e l'insieme siamo andate al posto del
line-up.
E' stato li' che ho visto in lei i segni di quell'ansietà che precede l'inizio di qualcosa di nuovo, di cui non si ha esperienza, in un posto sconosciuto… ma quando e' suonata la campanella e Mrs Pierre, la maestra, l'ha presa per mano e le ha detto "You're the line-leader", visto che era lei la prima della fila, e l'ho vista marciare un po' impaurita verso la sua classe, che ho avuto la conferma che sarebbe tutto andato bene!
E cosi' e' stato! Una mia amica che lavora come
para-professional (una sorta di maestra di sostegno, ma senza la qualifica di maestra) per un'altra insegnante del K, mi ha detto che ha visto Violet durante il pranzo e fuori durante il recess, ed correva scatenata e felice! Come suo fratello, anche lei non ama parlare di quello che ha fatto in classe appena tornata da scuola, e così aspetto un po', e poi le faccio qualche domanda finche lei non mi racconta quello che si ricorda della giornata! Per il momento so che ha conosciuto una bambina, si chiama Isabel, che e', qui ripeto le sue parole "smart like me", furba come lei! Come fai a saperlo, le ho chiesto? Me lo ha detto lei. Ah, ecco!
Cosa darei per essere una mosca nella sua classe una volta!!
Ieri, secondo giorno, ha fatto tutto da sola, ma mi ha detto che non riusciva a trovare la fila giusta e "le lacrime avevano cominciato a scendere", ma la sua maestra l'ha vista, l'ha abbracciata e l'ha portata con il resto della classe!
Oggi dovrebbe andare meglio, mi ha detto che si ricorda dove deve andare!
Evviva la scuola!
Ecco alcune immagini di lunedì:
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Pronte! |
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Alla fermata dello scuolabus |
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E' salita cosi di fretta che non sono riuscita a farle una foto! |
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La Fagiolina e Ms. Heidi, che dal 2007 porta avanti e indietro da scuola i miei figli! |
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Aspettando che suoni la campanella... |
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… si va a giocare un po'... |
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… e a consumare un po' di energie…. |
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La campanella e' suonata, tutti in fila... |
Si entra a scuola, finalmente! Da notare in questo video, come la mia bici, che pensavo di aver parcheggiato fuori dai piedi di tutti, invece stia
intralciando tutti! E no, non ho detto una parolaccia di fronte a bambini, genitori ed insegnanti: come tutti i genitori americani, ho imparato a sostituire "shoot" all'equipresente "shit"…
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Tutti seduti ad ascoltare la maestra che legge un libro: The Kissing Hand, che tra l'altro e' uno dei nostri preferiti e che raccomando a chi ha figli (che parlano inglese) e iniziano la scuola... |
Dopo averli salutati, noi genitori dei kindergarteners ci siamo diretti al "Boo-Hoo Bash", la festicciola piagnisteo, dove una colazione in piedi era la scusa per genitori tristi trovarsi e abbandonarsi ai ricordi e lamentarsi di come vola il tempo, etc. etc.
Per me sarebbe stata più pertinente una "Woo-Hoo Fest", la festa della gioia! Premetto che non ho pianto nemmeno quando Chris, il mio primogenito, ha iniziato il Kindergarten (allora evento ancora più desiderato che adesso se vogliamo, visto che avevo Emily che aveva meno di 2 anni ed ero incinta di 7 mesi di Vivian!), e che capisco la sensazione del tempo che sfugge, lo sconforto che ci prende quando realizziamo che quei pargoletti dolci e belli che ci tenevano in piedi di notte, che non volevano mai lasciarci andare, che chiedevano sempre il nostro aiuto, stanno crescendo, ma questo e' esattamente il nostro scopo come genitori, quello che siamo stati "chiamati" a fare: crescerli in modo che diventino adulti indipendenti e responsabili, capaci di vivere senza la nostra presenza costante, possibilmente in un posto loro, capaci di decidere con la loro testa in modo preferibilmente razionale. Qui si dice be your own woman (or man).
Niente lacrime, solo gioia: la Fagiolina sta crescendo, e io trovo solo motivi per celebrare… a parte le nuove rughette che mi sono spuntate a lato occhi!