mercoledì 14 settembre 2022

Tornare a scrivere

Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radicali che spesso faccio fatica a riconoscere non solo il paese in cui vivo da quasi 30 anni, ma anche me stessa. 

Ovviamente in questi anni ho creato decine di post, giuro, ma sono tutti rimasti a macerare, uno dopo l'altro, all'interno delle mie meningi: per motivi che ancora non riesco a capire pienamente non sono mai stata in grado di trasferirli dalla mente alla tastiera. 
Penso che alla base di questo auto-sabotaggio ci sia il fermentare di dubbi e paure, tra cui quella di essere irrilevante, e doppiamente: se il blog e' un mezzo di comunicazione in via d'estinzione, e il mio e' il blog di una donna di 56 anni, essere invisibile e irrilevante per tradizione.

Chi legge i blog, oramai?  E' una domanda legittima: se tutti sono su TikTok, Instagram, Facebook, persino Twitter, chi ha tempo/voglia/interesse di visitare un blog? 
Io do la colpa ai social, ovviamente: con la scusa di connetterci con il mondo, ci hanno reso dipendenti al flusso rapido e non-stop di informazioni su tutto, e su niente, rendendoci incapaci di prestare attenzione, incapaci di concentrarci per più di un paragrafo, due al massimo, su qualsiasi argomento. Leggere un post, un articolo o un libro richiede una serie di attività cerebrali che sviluppano e migliorano, tra le varie capacità, anche quella di concentrazione, tutte assolutamente inutili per un'esperienza soddisfacente sulle piattaforme sociali menzionate: li' e' possibile ricevere informazioni senza fare alcuno sforzo, li' ci troviamo, quasi involontariamente, a guardar, riguardare... e riguardare ancora, ad libitum, infinite reel con musichette martellanti in sottofondo, gente a caso che fa il playback di audio originalissimi copiati e stracopiati, il tutto senza dover pensare.  Chi vuole avere una presenza anche minima sui social, vive lo stress di dover creare ogni giorno "contenuti" in qualche modo interessanti, lasciamo stare originali perché ormai la gente si arrampica letteralmente sui muri per dei like. Se mi faccio un video seduta sul cesso, che dite, divento virale? Nel migliore dei casi, siamo criceti dentro la ruota, al peggio, degli zombie.
Ci convinciamo di non aver il tempo di leggere un articolo, di essere presi, eppure di tempo ne troviamo, più di 2 ore al giorno in media, per muovere l'indice su e giù, esponendo il cervello a raffiche di informazioni e immagini spesso inutili, deleterie o false.  Ogni tanto ci arriva un'informazione che ci e' utile, ma in generale, siamo sommersi da cagate pazzesche. Un esempio: ho guardato per 5 minuti il reel di una che spiegava cosa fare quando un'orchidea in vaso soffre, pensando, " buono a sapersi". MABUONOASAPERSIDECHE? Non ho un'orchidea ne' ho alcuna intenzione di prenderne una! 
Incapaci di nuotare, ci buttiamo volontariamente in acque tempestose, e chiamiamo l'annaspare e afferrare dati e notizie per lo più insignificanti, "essere informati". Affoghiamo in un mare di superficialità che hanno zero importanza nella nostra vita, e lo chiamiamo "essere sociali".  Io so che non ce la faccio più, ci ho provato, tante volte. sarà che sicuramente soffro di ADD (senza iperattività ovvio), ma non ho più spazio nel cranio per assorbire niente che non sia per me funzionale, importante, interessante e soprattutto, di mia scelta. Questi algoritmi che spingono contenuti hanno strarotto. 

Fate un esperimento, scrivete su google "i blog sono..." e vedete qual'e' il primo aggettivo suggerito automaticamente.  
Qualunque sia la ragione, e magari non e' solo colpa dei social, la maggior parte dei blog e' defunta, o in via d'estinzione, pochi li aggiornano, ancora meno li leggono, rendendoli una forma di comunicazione obsoleta e... irrilevante! 
Come me.
Una volta che ho capito ed accettato questa verità, ho trovato una delle ragioni per tornare a scrivere su questa piattaforma ormai trascurata, che poi era la motivazione originaria del blog: catarsi terapeutica personale. Se scrivo per me stessa allora devo soltanto essere rilevante per me stessa, e i dubbi e le paure sono svaniti. 
E' un blog personale, dove non vendo niente, non sono esperta di niente se non della mia vita, e anche li'... Scrivo del mio percorso, dei miei interessi, del mio quotidiano, che capita di essere in America. Non devo dimenticarmi che questi sono i deliri di una donna di una certa eta', non un ricettario, una guida turistica o un manuale di istruzioni: questo blog e' un'insalata fatta di ingredienti a caso, quelli che la vita mi offre. Se nessuno legge quello che scrivo, e' capibile. Pero' io so che scrivere sul blog mi permette di metabolizzare la mia esperienza, esteriorizzare i miei sentimenti, rivalutare i miei problemi a freddo, e magari trovare soluzioni, identificare nuove direzioni, o anche solo capire meglio me stessa. 

Quindi eccomi qui, 5 anni dopo, a tornare a scrivere, in un'apoteosi di obsolescenza. Spolveriamo il blog semi-estinto, o meglio vintage và, che fa più figo, e diamogli nuova vita!

Dopo cinque anni, mi sa che devo ripresentarmi, il più velocemente possibile, considerato che tendo ad essere prolissa.
Mi chiamo Monica ma in famiglia mi chiamano Moky, ho 56 anni, sono di Milano e vivo negli US dal 1993. Ho 4 figli, sono vegana da più di 16 anni, da 2 anni sono presidente del consiglio direttivo della Cooperativa Alimentare locale. 
Come sono cambiata in 5 anni? Prendo spunto da uno dei meme che girava un paio d'anni, quello che dice "how it started vs. how it's going", come e' iniziata contro come sta andando, per mostrare il mio cambiamento esteriore:

COME E' INIZIATA  

Maggio 2019


COME STA ANDANDO

Settembre 2022


Si nota la differenza? Chiamatemi pure Silver Fox, Biancaneve oppure Crudelia, sono orgogliosa della mia chioma bianco-grigia!
Come e' successo? Dopotutto io ero quella che  fremeva all vista di mezzo millimetro di crescita e che diceva che sarebbe morta prima di smettere di fare la tinta! La naturalizzazione della mia capigliatura e' iniziata nei primi mesi del 2021, racconterò la storia di come e' andata un'altra volta, era da diverso tempo che ponderavo questa possibilità, poi un giorno ho preso la decisione, ho fatto il salto, e ho sofferto anche,  durante i mesi di transizione, indossavo cappelli e fasce per coprire la linea di demarcazione tra la "vecchia me" e "me vecchia", ma ora sono soddisfatta. Certo ci sono volte in cui mi chiedo se ho preso la decisione giusta, soprattutto quando sento i commenti della gente, che mi etichetta "vecchia e senile" solo per il colore dei capelli. E per le rughe ovvio. Ma sono momenti fuggenti, perché principalmente non me ne frega più una cippa del giudizio degli altri. 

Se io sono cambiata, e' certamente cambiato anche il resto della mia famiglia; per quanto riguarda la prole, a casa' rimasta solo la Fagiolina, Violet, che ora ha 13 anni e da 2 e mezzo vive con il diabete tipo 1 e, siccome le malattie autoimmunitarie arrivano gemelle, la celiachia. Una goduria, lasciatemelo dire!! E' in terza media, va bene a scuola, le piace il teatro musicale e l'arte. 


2020

2021

2022

I tre grandi vivono per conto loro: Chris, che ha 27 anni (ed e' single, la butto li') si e' laureato con un Bachelor in Cyber Operations nel 2018 






vive in un appartamento in città con la sua gatta e lavora nel campo della cyber security quindi sta bene. O meglio, presumo che stia bene: ho dei lunghi monologhi delle grandi conversazioni con lui, tipo 15 messaggi di fila miei, a cui lui risponde, se sono fortunata, con uno stitichissimo mono o bisillabo. Pare che oggi i ragazzi, forse solo quelli americani?, sdegnino le telefonate, comunicando poco e principalmente via SMS con noi genitori (con gli amici usano Discord, ove mi e' stato esplicitamente detto che non sono la benvenuta! <sigh>). Ora so che quando Chris mi chiama e' perché e' successo qualcosa, l'ultima volta che mi ha telefonato e' stato il 28 dicembre 2021 per dirmi che stava male, che aveva chiamato l'ambulanza perché pensava di stare avendo un infarto, cosa che sapevo essere impossibile. Infatti non era un infarto ma un pneumotorace spontaneo, praticamente gli si era collassato un polmone senza causa traumatica. Per farvela breve, e' stato ricoverato nell'ospedale locale, nella speranza si sistemasse da solo, ma dopo 3 giorni (il 31 dicembre!) lo hanno trasferito alla Mayo Clinic di Scottsdale dove all'arrivo, siccome cerchiamo sempre di non farci mancare niente, gli hanno diagnosticato pure il Covid (preso sicuramente nella sala d'attesa dell'ospedale locale!), asintomatico per fortuna, e dove lo hanno operato un paio di giorni dopo, rimuovendogli un pezzo di polmone. Iniziato il 2022 cosi bene, da allora non mi lamento più se non mi chiama e continuo i miei soliloqui via SMS con lui, accettando con tripudio materno le sue sporadiche, e concisissime, risposte.  


Emily ha quasi 24 anni, si e' laureata nel 2021 in Computer Science (almeno una data positiva da ricordare  durante la pandemia), con una cerimonia allo stadio universitario dove solo 3 famigliari per laureando potevano partecipare, per consentire la distanza tra i vari gruppetti.



Vive a Tucson con due amiche e due gatti, e dopo un anno di ricerca lavoro, durante il quale ha lavorato in un negozio di casalinghi e imparato a lavorare all'uncinetto, ha finalmente trovato lavoro in un'azienda multinazionale come programmatrice. Il lavoro non le piace troppo perché e' un'azienda che costruisce missili, ma la pagano molto bene e ha bisogno di fare esperienza. Fortunatamente, mi da la soddisfazione di conversare con me, sempre principalmente via SMS anche lei (il telefono e' diventato obsoleto come i blog), quindi non mi lamento. Troppo.


Vivian, ha quasi 22 anni, ha finito il suo Associate Degree in Belle Arti al Cochise College locale ed e' stata ammessa al College of Fine Arts della University of Arizona di Tucson (stessa Alma Mater dei fratelli) dove tra due anni riceverà il bachelor in Fine Arts con specializzazione in Illustration, Design e Animation. Il suo sogno! Da un mese vive a Tucson anche lei, con 3 ragazze anche loro in università (la sua gatta e' rimasta a casa con noi), e ripensando alle tante difficoltà che ha dovuto superare durante gli anni di high school, mi sembra che abbia trovato se stessa, e una certa stabilità che le consente di vivere in modo più tranquillo e appagante. Io sto imparando a lasciarla andare, non e' facile perché per tanti anni lei e' stata la figlia più fragile, quella che ha sempre avuto più bisogno di aiuto, e quella che ho sempre fatto più fatica ad aiutare, forse perché, pur essendo simili i moltissimi aspetti, le nostre personalità comunicano in modo diverso. 


2020

2021

2022 - Disneyworld


Per il resto, sono ancora sposata, e con la stessa persona!, e a novembre celebriamo 29 anni di matrimonio. Se vi ricordate qualcosa dei miei deliri passati, sapete che e' stata una relazione difficile, e gli ultimi anni non sono stati un'eccezione, tant'e' che 4 anni e mezzo fa ho preso la decisione di terminare il matrimonio, facendo le pratiche per la richiesta di divorzio in tribunale. Un'altra storia lunga e interessante che varrebbe la pena raccontare, ma non oggi. Alla fine siamo rimasti insieme, grazie ad una riconciliazione voluta e spinta da lui, che ho comunque approvato, visto che io ero quella ferita, furiosa e stanca di questa relazione: 4 anni dopo devo dire che le condizioni richieste, e le promesse fatte allora reciprocamente, sono state bene o male attuate. Ma l'ingrediente più importante, secondo me, che mi ha trasformato e che mi consente di mantenere un benessere mentale soddisfacente e' stata la mia decisione di cambiare le mie priorità, e ho imparato a fregarmene della maggior parte degli aspetti della nostra relazione che mi mandavano in crisi, liberandomi dalla zavorra fatta di illusioni, preconcetti e ideali di come debba essere una coppia. Io sto sinceramente meglio, spero anche lui. Non parliamo quasi mai di quel periodo, ora abbiamo diversi interessi e progetti, alcuni in comune, e questo ci da energia e unifica in qualche modo. Ora che i figli se ne stanno andando di casa uno ad uno, c'e' sicuramente meno stress. Abbiamo un'idea simile di come vorremmo che fosse il nostro futuro insieme, e questo e' bello. Ho accettato l'idea che questa e' a mia vita, cosi da poter indirizzare il mio tempo, la mia carica e la mia attenzione verso ciò che mi interessa e mi porta gioia. La sua presenza non e' necessaria ma auspicabile. Non so se sia giusto o sbagliato, ma e' per me sufficiente per vivere in pace.

Cos'altro? Ho fatto un altro il triathlon nel 2018, pero' sono piu' di 2 anni che non muovo il culo! E anche se l'orologio mi dice che cammino una media di 10 mila passi ogni giorno, io continuo a non fare niente fisicamente, e continuo a dare la colpa a questa inattività alla pandemia, pur rendendomi conto che e' una scusa che diventa sempre meno valida ogni giorno che passa. 

Mi diletto con matite, pennelli e colori vari, e con l'ukulele, tanto per soddisfare la vena artistica. Pensate che durante il lockdown mi ero unita alla schiera di creatori e spacciatori di pasta madre, e con discreto successo pure, ma la celiachia di Violet ha posto fine a questa mia velleità artistico-culinaria. Per quanto sia cliche', mi dava tanta soddisfazione! 

Sono la stessa persona che ero 5 anni fa, ma non lo sono più. Penso, spero, di essere maturata un po', cosa che sembra anche ridicola a dirsi alla mia età, e ho capito di aver bisogno di dedicare il mio tempo "libero" a persone, esperienze e attività che mi portino piacere e che contribuiscano al mio benessere mentale. Il resto, se non e' necessario e non mi porta piacere, deve andarsene. 

E se tornate a leggermi, bentornati e grazie!


Eccoci qua, lo scorso luglio, per la prima volta in 3 anni in vacanza,
e per la prima volta a Disneyworld in 17 anni, tutti insieme appassionatamente!

Amicizie sbilanciate: una miniserie.

Quello dell'amicizia e' un argomento cui penso spesso, e di cui ho parlato anche nel blog frequentemente. Sin da bambina ho vissuto ...